Carlo Conti prende in giro Tony Effe per il collana-gate, il rapper risponde: “Ti sei salvato” | VIDEO

Carlo Conti prende in giro Tony Effe per la collana, la replica del rapper
Botta e risposta sul palco dell’Ariston tra Carlo Conti e Tony Effe per l’ormai nota vicenda della collana che il rapper non aveva potuto indossare nella terza serata del Festival di Sanremo 2025 durante l’esibizione del suo brano Damme ‘na mano.
Nella quarta serata, quella dedicata ai duetti, al termine dell’esibizione di Tony Effe e Noemi, Carlo Conti si è avvicinato al rapper e ha indicato il collo del cantante, coperto da un foulard d’oro, ridendo.
Immediata la risposta di Tony Effe che con un’espressione contrariata ha dichiarato: “Ti sei salvato”.
sentendomi male per il cambio di espressione di tony effe#Sanremo2025pic.twitter.com/e44ENDJTvM
— viri ❤︎ (@kavvaakari) February 14, 2025
Nel pomeriggio, Tony Effe aveva “dissato” il conduttore scrivendo sulle stories Instagram: “Se stasera mi levano i gioielli, sali tu a cantare”. E in una successiva stories: “In caso contrario, codice 04”.
Al termine della terza serata, subito dopo la performance, ai microfoni Radio2, il cantante aveva dichiarato ai conduttori Gino Castaldo ed Ema Stokholma: “Mi hanno levato la collana prima di salire sul palco. Perché? Chiedilo a loro, sono inca**ato nero. Adesso so’ ca**i, sono arrabbiatissimo”.
Ospite del DopoFestival, poi, Tony Effe aveva rincarato la dose: “Per me Sanremo finisce qua”. La collana a cui riferimento il cantante è un gioiello Tiffany che, per regolamento, non può essere esibito in diretta.
È stata la stessa Rai a chiarire l’episodio durante la conferenza stampa: “Il discrimine è dettato dalla riconoscibilità del prodotto. C’è una norma che viene inserita tanto nei contratti con le case discografiche tanto nel regolamento, che vieta riferimenti a marchi distintivi, anche indirettamente” ha dichiarato Marcello Ciannamea, direttore Intrattenimento Prime Time.
“Per evitare casi di pubblicità occulta – aggiunge Ciannamea – Il discrimine è sull’oggetto, sulla riconoscibilità del prodotto. Si deve apprezzare questo comportamento di Rai, che esclude l’esibizione di marchi, che sono opportunamente blerati. Tutto sta nella capacità di funzionari e dirigenti che fanno questo controllo”.