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Carlo Conti torna a Sanremo: “Non mi importa se farò meno di Amadeus, il processo di svecchiamento l’ho cominciato io”

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Carlo Conti torna a Sanremo: “Non mi importa se farò meno di Amadeus”

Carlo Conti sarà il conduttore nonché il direttore artistico delle prossime due edizioni del Festival di Sanremo: il conduttore, che ha già condotto tre edizioni della kermesse, avrà il compito di sostituire Amadeus e sopratutto di non farlo rimpiangere.

Tutti temi che il presentatore ha affrontato in un’intervista a Rtl 102.5 all’indomani dell’ufficializzazione da parte della Rai del ritorno di Carlo Conti nella città dei fiori.

“Abbiamo ufficializzato qualcosa che era nell’aria già da un po. Stavamo ragionando con l’azienda e abbiamo trovato un punto d’incontro. Ho sentito un grande affetto intorno alla mia candidatura da parte di tutta l’azienda, dai vertici alle maestranze. Quindi mi sono detto: ‘torniamo sul luogo del delitto, i Conti tornano’. Il luogo? Sanremo è Sanremo, va bene l’Ariston. È un appuntamento fisso; credo che sia più importante come si fa e le canzoni che ci sono, piuttosto che il luogo dove si fa” ha dichiarato il conduttore.

Parlando delle aspettative, invece, Carlo Conti ha affermato: “Non è importante se farò meno in termini di share, altrimenti dopo i grandi festival di Baudo avremmo dovuto chiudere Sanremo. Amadeus ha fatto un grandissimo lavoro, straordinario, crescendo di anno in anno sia dal punto di vista musicale che di ascolti. Io cercherò di continuare quel lavoro. Molti dicono che il processo di svecchiamento di Sanremo l’ho iniziato io. Nel 2017, sul podio c’erano Ermal Meta, Gabbani e Mannoia. La discografia è cambiata molto. L’unica medaglietta che mi metto è che dai miei festival sono partiti Mahmood, Irama, Ermal Meta, Francesco Gabbani, Enrico Nigiotti, Giovanni Caccamo. Era un momento di grande rinascita della musica italiana”.

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