Biagio Antonacci: “Ho un grande senso di colpa legato a Marianna Morandi”
Biagio Antonacci: “Ho un senso di colpa legato a Marianna Morandi”
Dal senso di colpa legato a Marianna Morandi ai primi successi della sua carriera: in un’intervista al Corriere della Sera il cantante Biagio Antonacci ripercorre la sua vita professionale e privata.
L’artista ricorda quando lavorava come geometra guadagnando “un milione e duecentomila lire al mese” e, successivamente, i primi passi mossi nel mondo della musica: “Ricordo con terrore i no delle case discografiche. Giravo con queste cassette che proponevo a tutti, pregavo di guadagnare la stessa cifra con la musica”.
Poi, è arrivato il successo e sono sorti altri problemi: “Quando la gente ti ferma per strada, quando le ragazze piangono al solo vederti, diventa tutto assurdo. Per tre/quattro anni ho faticato a contenere l’ego, ho avuto la tentazione di pensare di esser il migliore”.
“Mi ero montato la testa, ero stronzo con me stesso, mi sentivo superiore, sentivo che qualcuno dovesse restituirmi quello che non avevo avuto durante la gavetta, ma era una grande cazzata – racconta ancora Biagio Antonacci – Poi con la paternità e la famiglia, torni a camminare con i piedi per terra”.
Il cantante rivela un altro aspetto negativo causato dalla celebrità: “C’è tanta gente che ti lecca il culo. Ma vale anche per i parenti. Quando diventi famoso tutti si fanno vivi. Sei più simpatico a tutti”.
Nonostante tutto, però, Biagio Antonacci è riuscito a mantenere amicizie anche nel mondo della musica. Come quella con “Laura Pausini. Non solo perché è la voce che ha cambiato come autore la mia carriera, mi ha aperto all’estero grazie a brani come Vivimi e Tra te e il mare. È l’unica donna amica tra gli artisti, con lei vado anche in vacanza, è una a cui piace divertirsi”.
Oppure quella con “Eros Ramazzotti. Siamo simili. È nato nel ‘63 come me, viene dai borghi di periferia come me. La vita poi ha coincidenze assurde. Lavoravo come geometra e l’ufficio era in corso di Porta Vittoria, Ramazzotti aveva l’avvocato lì, nello stesso palazzo, era già una star. Un giorno lo vidi arrivare, lo spiavo dalla finestra, ma non ebbi il coraggio di dirgli che il mio sogno era la musica. Lo vedevo spavaldo ma umile, in Ferrari ma disponibile con tutti”.
L’artista parla anche dei sensi di colpa, che a suo avviso sono “un dramma. L’educazione cattolica ha rovinato la genuinità dell’essere umano, abbiamo abbandonato l’istinto. Il senso di colpa non ti fa mai sentire libero, stai sempre a chiederti: mi merito questa libertà? Bisogna essere liberi, tornare nella foresta, camminare per cercare cibo, amore, cercare la verità. Il senso di colpa ti toglie tutto questo”.
Il più grande lo ha provato “quando ho deciso di non vivere più nella stessa casa con la madre dei miei primi due figli (Marianna Morandi, figlia di Gianni, ndr). Provavo un grande senso di colpa per i figli. A volte chi rimane male non rema a favore, ma poi il tempo vince, l’amore vince”.
Su una eventuale partecipazione al Festival di Sanremo dichiara: “Fino a poco tempo fa non avevo dubbi: non sarei mai andato in gara. Oggi, con il lavoro di Amadeus, ti viene voglia di fare un tuffo anche se l’acqua è fredda. È il giudizio mediatico che mi frena. Ai tuoi concerti puoi anche essere al 75 per cento e la sfanghi; lì hai quattro minuti in cui devi essere perfetto. O al massimo un imperfetto figo. Se sei il boomer imperfetto fai una figura di merda”.