“Allacciate le cinture”: il documentario sul viaggio di “Io Capitano” in Senegal arriva su Rai Play

Uno dei film più significativi degli ultimi tempi è senz’altro “Io Capitano” di Matteo Garrone. Una moderna odissea, il sogno di due ragazzi come tanti che vogliono potersi spostare liberamente, migliorare le proprie condizioni di vita, scoprire l’Europa. La durissima traversata del deserto, le torture nei centri di detenzione in Libia, le insidie del mare. Il film, candidato agli Oscar, ha raccontato in maniera inedita il dramma dell’immigrazione clandestina dal continente africano, accompagnando lo spettatore in tutte le fasi di questo “viaggio”, osservato dal punto di vista dei migranti, veri eroi contemporanei.
Una pellicola potente e necessaria, che grazie alla carovana di cinema itinerante promossa dalla Fondazione Cinemovel è stata portata nei mesi scorsi nelle città, nelle periferie, nelle scuole e nelle comunità più remote del Senegal, in quei luoghi cioè dove sono nate le storie che hanno ispirato il film. Da questa innovativa e toccante esperienza è nato il documentario “Allacciate le cinture”, disponibile dal 19 marzo in esclusiva su Rai Play.
L’uscita anticipa la trasmissione in prima serata su Rai 1 del film di Matteo Garrone, candidato all’Oscar, prevista per il 26 marzo. Realizzato dalla Fondazione Cinemovel, in collaborazione con Rai Cinema e con il contributo della Fondazione LAM per le Arti Contemporanee, con la regia di Tommaso Merighi, Allacciate le cinture segue la proiezione itinerante di Io Capitano nei villaggi e nelle scuole del Senegal, documentando l’incontro tra il film e il pubblico locale. Accompagnati dagli attori Seydou Sarr e Moustapha Fall, nonché dal mediatore culturale Mamadou Kouassi, gli spettatori partecipano a un’esperienza cinematografica unica, in cui il cinema diventa strumento di dialogo e confronto.
Nell’aprile del 2024 Cinemovel è tornata in Senegal, lì dove Io Capitano ha le sue radici, per raccontare non solo l’esperienza del cinema itinerante nei villaggi, ma anche l’impatto che il cinema può avere sulle comunità. “Tommaso ha colto nel segno. In pochi minuti entriamo nel vivo del cinema itinerante”, afferma Elisabetta Antognoni, presidente e cofondatrice della Fondazione Cinemovel, che ha curato l’organizzazione delle proiezioni e dei dibattiti.
Dopo il successo mondiale del film di Garrone, Cinemovel, ha deciso di portare Io Capitano nei luoghi in cui la sua storia ha avuto origine, per documentare la reazione del pubblico locale e approfondire il suo impatto culturale e sociale. Il documentario non è solo un dietro le quinte delle proiezioni, ma un vero e proprio racconto del potere del cinema come veicolo di trasformazione e consapevolezza. “Poter girare questo film è stato un meraviglioso tuffo in acque inesplorate” afferma il regista Tommaso Merighi. “La nostra regola è stata quella di non aspettarci nulla, di essere pronti e accogliere qualsiasi istanza perché potesse essere elaborata, ma non maneggiata, perché venisse ascoltata nella sua originalità. Questo è stato il nostro approccio, spogliarci di ogni nostro preconcetto, nel bene o nel male, per poter essere al servizio dell’autenticità delle persone e delle loro voci, per raccogliere parte di questa esperienza dolorosa, una partenza verso l’ignoto”.