Sondaggi sardine: il movimento prenderebbe il 17% alle elezioni politiche
Sondaggi sardine: quanto vale il movimento
SONDAGGI SARDINE – Le sardine, oggi, sarebbero il terzo partito in Italia con il 17 per cento dei voti. L’impressionante dato arriva da un sondaggio realizzato dall’istituto Emg-Acqua.
La domanda posta dall’istituto demoscopico al campione di intervistati era la seguente: “Se il movimento delle sardine si dovesse presentare alle elezioni, lo voterebbe?”.
Ha risposto affermativamente il 17 per cento del campione. No dal 77 per cento, mentre c’è un 6 per cento di indecisi.
Se confrontiamo questo dato con le ultime rilevazioni sulle intenzioni di voto dei principali istituti demoscopici italiani, viene fuori che solo la Lega e il PD, al momento, raccolgono un consenso maggiore nel paese rispetto a quello che avrebbero le sardine.
I dem, peraltro, superano il movimento delle sardine solo di poco, mentre le stesse sardine avrebbero più voti di quelli attribuiti in questo momento al Movimento Cinque Stelle.
Sardine sondaggi: la rilevazione di Noto
Il sondaggio di Emg-Acqua va nella stessa direzione di un’altra rilevazione effettuata alcuni giorni da dall’istituto Noto, secondo cui le sardine verrebbero votate dal 15 per cento degli italiani.
Un consenso enorme, dunque, in grado di cambiare gli equilibri politici nel nostro paese. Entrambi gli istituti rilevano come i partiti che verrebbero più danneggiati dalla eventuale costituzione delle sardine in movimento politico sarebbero il PD e il M5S.
Come si fanno i sondaggi?
I sondaggi elettorali e politici vengono effettuati da società demoscopiche rispettando criteri scientifici ben precisi. Gli autori delle rilevazioni devono individuare un campione da intervistare sufficientemente ampio e rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. Nel caso dei sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti o dell’indice di fiducia dei leader politici dunque gli intervistati devono rappresentare adeguatamente la popolazione italiana maggiorenne, coloro che hanno diritto al voto e che si recano alle urne.
Questo lavoro viene fatto per ridurre al minimo il margine di errore e rendere la rilevazione quanto più attendibile. Di solito un sondaggio politico-elettorale viene considerato affidabile se il margine di errore indicato è del del 3 per cento con un intervallo di confidenza del 95 per cento. È proprio quella di identificare un campione rappresentativo della popolazione la maggiore difficoltà dei sondaggisti.
Le interviste di solito vengono effettuate con una metodologia Cati, telefonicamente, o Cawi, via Internet, o mista. Per effettuare le interviste le società demoscopiche si affidano a società specializzate.