Sondaggi politici elettorali: ecco quanto vale il nuovo partito di Matteo Renzi
Dopo aver ufficializzato il suo addio al Pd, gli istituti di ricerca cercano di capire quanto può prendere il nuovo partito dell'ex premier
Sondaggi politici elettorali, quanto vale il partito di Renzi
SONDAGGI POLITICI ELETTORALI – Quanto vale il partito di Matteo Renzi? È la domanda che molti si stanno facendo dopo che l’ex premier ha ufficializzato il suo addio al Pd: a rispondere a questo quesito sono i sondaggi politici elettorali elaborati da diversi istituti di ricerca.
Alessandra Ghisleri con la sua Euromedia Research aveva già fatto una stima lo scorso febbraio quando iniziarono ad uscire le prime indiscrezioni su un possibile addio di Renzi al Partito Democratico. Secondo la sondaggista, all’epoca un possibile partito di Renzi era stimato tra il 6 e l’8 per cento, specificando, però, che non tutti gli interessati avrebbero poi votato effettivamente un eventuale partito di Renzi.
Lorenzo Pregliasco di di YouTrend, invece, nei giorni della crisi di governo aveva misurato il gradimento dei leader, scoprendo che la fiducia nei confronti di Matteo Renzi era stimata intorno al 15-20 per cento. Un dato molto basso, specie se confrontato con quello del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il cui dato superava il 50 per cento.
Secondo YouTrend, un eventuale “partito del sì” (così secondo indiscrezioni potrebbe chiamarsi il nuovo partito dell’ex sindaco di Firenze) è accreditato tra il 3 e il 3,5 per cento, anche se, secondo Pregliasco, può ambire a raggiungere il 5 per cento.
Non è d’accordo Roberto Weber di Ixè, che ritiene troppo alta la stima del 5 per cento che gli viene attribuita. Secondo Carlo Buttaroni di Tecné, invece, l’ex premier può ambire effettivamente alla soglia del 5 per cento, anche se, l’ostacolo maggiore per l’ex segretario dem, è rappresentato da Conte e dall’esecutivo da lui guidato, oltretutto appoggiato dallo stesso Renzi.
Secondo Buttaroni, infatti, Renzi mira al voto dei moderati: la stessa area a cui si “rivolge” Giuseppe Conte. Se quest’ultimo, dunque, dovesse fare bene al governo per Renzi sarebbe difficile riuscire a rosicchiare consensi.