Sondaggi politici elettorali oggi 23 giugno 2022: cala la fiducia in Mario Draghi, italiani divisi sull’ipotesi di un bis del premier a Palazzo Chigi
Sondaggi politici elettorali oggi 23 giugno 2022
SONDAGGI POLITICI ELETTORALI OGGI – Cala la fiducia in Mario Draghi anche se molti lo vorrebbero ancora premier anche dopo le elezioni politiche del 2023: è quanto emerge dagli ultimi sondaggi politici elettorali elaborati da Swg per il TgLa7.
Secondo la rilevazione, infatti, il presidente del Consiglio, che all’inizio del suo mandato aveva un gradimento pari al 65%, la fiducia nei confronti di Draghi è al 53 per cento, in calo di un punto rispetto al sondaggio di maggio. Non si tratta, tuttavia, della percentuale più bassa toccata dal premier che ad aprile 2021 e a febbraio 2022, in occasione dell’inizio della guerra in Ucraina, era sceso a quota 51%.
Il 53% del gradimento nei confronti di Mario Draghi è composto dal 79 per cento da elettori del Pd e dal 63 per cento da sostenitori di Forza Italia. La cosa curiosa è che il 48 per cento degli elettori di Fratelli d’Italia, l’unico tra i grandi partiti all’opposizione, ha fiducia nel premier, superando i sostenitori di Lega e Movimento 5 Stelle.
Sull’ipotesi Draghi premier anche dopo le elezioni 2023, il 42% afferma di volere come presidente del Consiglio “il leader politico dello schieramento vincente”, il 36 per cento vorrebbe ancora Mario Draghi primo ministro, con il 20 per cento che lo vorrebbe “sostenuto dallo schieramento vincente” e il 16% che preferirebbe fosse “sostenuto da una grande coalizione come adesso”, mentre il 22 per cento non ha una opinione in merito.
COME SI FANNO I SONDAGGI
I sondaggi elettorali e politici vengono effettuati da società demoscopiche rispettando criteri scientifici ben precisi. Gli autori delle rilevazioni devono individuare un campione da intervistare sufficientemente ampio e rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. Nel caso dei sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti o dell’indice di fiducia dei leader politici dunque gli intervistati devono rappresentare adeguatamente la popolazione italiana maggiorenne, coloro che hanno diritto al voto e che si recano alle urne. Questo lavoro viene fatto per ridurre al minimo il margine di errore e rendere la rilevazione quanto più attendibile. Di solito un sondaggio politico-elettorale viene considerato affidabile se il margine di errore indicato è del del 3 per cento con un intervallo di confidenza del 95 per cento. È proprio quella di identificare un campione rappresentativo della popolazione la maggiore difficoltà dei sondaggisti. Le interviste per i sondaggi politici elettorali di solito vengono effettuate con una metodologia Cati, telefonicamente, o Cawi, via Internet, o mista. Per effettuare le interviste le società demoscopiche si affidano a società specializzate.