Sondaggi politici elettorali: per 4 italiani su 10 l’emergenza giustifica uno stop della democrazia
Ultimi sondaggi politici elettorali: per 4 italiani su 10 l’emergenza giustifica uno stop della democrazia
SONDAGGI POLITICI ELETTORALI – Quattro italiani su dieci accettano che in caso di emergenza alcune regole della democrazia possano “venire sospese“. A rilevarlo è il sondaggio condotto da Demos & Pi e pubblicato ieri su Repubblica in un articolo firmato da Ilvo Diamanti. Il sondaggio si interroga su come sia cambiato il rapporto con le istituzioni dopo i quasi tre mesi di emergenza che ha vissuto l’Italia a causa della pandemia del Coronavirus. Ecco cosa ne pensano gli italiani.
Il sondaggio di Demos & Pi pubblicato su Repubblica rileva che in questi tre mesi è aumentata la solidarietà sociale e il grado di fiducia verso il governo, e anche la fiducia nel premier è salita. Al contrario, quella nei partiti di opposizione è scesa sensibilmente. Secondo il sondaggio, il 40 per cento degli italiani, intervistati di recente da Demos, accetterebbe che in caso di emergenza alcune regole della democrazia possano essere sospese. Una quota che sale ulteriormente fra coloro che si sentono più inquieti a causa del Covid. Anche rispetto alla domanda di un “leader forte”, si osserva un aumento analogo, e questa ipotesi viene accolta con favore dalla maggioranza dei cittadini (il 51 per cento) e ancora di più fra i più preoccupati dal rischio di contagio (il 57 per cento). Ilvo Diamanti sostiene che oggi “emerge una categoria” nuova tra i tecnici (dopo gli “specialisti”, i “magistrati”, gli “economisti”): quella di Tecnici e scienziati, come i virologi e i microbiologi. “Sempre più presenti sulla scena pubblica. E soprattutto mediatica”, scrive. “Come è emerso nella recente polemica fra il virologo Andrea Crisanti e il Presidente del Veneto Luca Zaia. Non so dire se i “virologi” fonderanno a loro volta un partito. Ma mi auguro che il virus non contamini anche la politica”, conclude Diamanti.
Come si fanno i sondaggi?
I sondaggi elettorali e politici vengono effettuati da società demoscopiche rispettando criteri scientifici ben precisi. Gli autori delle rilevazioni devono individuare un campione da intervistare sufficientemente ampio e rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. Nel caso dei sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti o dell’indice di fiducia dei leader politici dunque gli intervistati devono rappresentare adeguatamente la popolazione italiana maggiorenne, coloro che hanno diritto al voto e che si recano alle urne.
Questo lavoro viene fatto per ridurre al minimo il margine di errore e rendere la rilevazione quanto più attendibile. Di solito un sondaggio politico-elettorale viene considerato affidabile se il margine di errore indicato è del del 3 per cento con un intervallo di confidenza del 95 per cento. È proprio quella di identificare un campione rappresentativo della popolazione la maggiore difficoltà dei sondaggisti.
Le interviste di solito vengono effettuate con una metodologia Cati, telefonicamente, o Cawi, via Internet, o mista. Per effettuare le interviste le società demoscopiche si affidano a società specializzate.