Sondaggi politici elettorali oggi 14 gennaio: 7 italiani su 10 non vogliono andare a votare
Sondaggi politici elettorali oggi 14 gennaio: ultimissimi
SONDAGGI POLITICI ELETTORALI – La maggioranza degli italiani non vuole andare a votare: le elezioni in questo momento spaventano infatti 7 italiani su 10, che secondo il sondaggio Euromedia Research per il quotidiano La Stampa.
Secondo la rilevazione, solo il 27,2 per cento dei cittadini vorrebbe andare immediatamente a votare. Il 26,6 per cento andrebbe avanti con questo governo, mentre il 15,5 per cento vedrebbe fi buon occhio un Conte ter con la stessa maggioranza e un rimpasto nella squadra di ministri.
Il 12,2 per cento sarebbe d’accordo col reperimento dei responsabili, lasciando fuori Italia Viva dal nuovo governo, mentre il 4,7 per cento sostituirebbe Conte con un altro presidente del Consiglio. Il 3,2 per cento ha dato un’altra risposta, escludendo comunque lo scenario elezioni. A non esprimersi è stato il 10,6 per cento.
Le intenzioni di voto: centrodestra al 47,2% se si andasse a votare domani
Il sondaggio pubblicato su La Stampa conferma che, se si andasse a votare domani, una coalizione di centrodestra arriverebbe al 47,2 per cento, staccando nettamente l’attuale coalizione di governo, che si attesterebbe al 39,3 per cento.
Il partito con più consensi è ancora la Lega, con il 23,2 per cento, seguito dal Pd con il 19,4 per cento. Segue Fratelli d’Italia al 15,5 per cento e poi Movimento 5 Stelle con il 14,1 per cento. Forza Italia è data al 7,5 per cento, mentre cresce Azione di Carlo Calenda, che arriva al 4,2 per cento. Italia Viva scende al 3 per cento.
I sentimenti degli italiani sulla crisi di governo
Rispetto alla crisi di governo, i sentimenti degli italiani intervistati sono “rabbia, preoccupazione e sconcerto”. Per i cittadini non era questo il modo e il tempo per uno scenario simile. Il 26,7 per cento è arrabbiato, il 22,6 per cento è preoccupato, il 20,5 per cento è sconcertato. Sette italiani su dieci vivono quindi emozioni negative rispetto allo scenario politico. Il 9,2 per cento è indifferente, l’8,7 per cento è annoiato, il 5,3 per cento segue con interesse. Il 5,1 per cento non sa cosa rispondere e l’1,9 per cento risponde in un altro modo.
Come si fanno i sondaggi?
I sondaggi elettorali e politici vengono effettuati da società demoscopiche rispettando criteri scientifici ben precisi. Gli autori delle rilevazioni devono individuare un campione da intervistare sufficientemente ampio e rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. Nel caso dei sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti o dell’indice di fiducia dei leader politici dunque gli intervistati devono rappresentare adeguatamente la popolazione italiana maggiorenne, coloro che hanno diritto al voto e che si recano alle urne.
Questo lavoro viene fatto per ridurre al minimo il margine di errore e rendere la rilevazione quanto più attendibile. Di solito un sondaggio politico-elettorale viene considerato affidabile se il margine di errore indicato è del del 3 per cento con un intervallo di confidenza del 95 per cento. È proprio quella di identificare un campione rappresentativo della popolazione la maggiore difficoltà dei sondaggisti. Le interviste per i sondaggi politici elettorali di solito vengono effettuate con una metodologia Cati, telefonicamente, o Cawi, via Internet, o mista. Per effettuare le interviste le società demoscopiche si affidano a società specializzate.
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