Sondaggi politici elettorali oggi 10 luglio 2020: in calo il centrodestra e Italia Viva
Ecco cosa indicano gli ultimissimi sondaggi politici elettorali di oggi, 10 luglio 2020, partito per partito
Sondaggi politici elettorali oggi 10 luglio: ultimissimi
SONDAGGI POLITICI ELETTORALI – Gli ultimi sondaggi politici elettorali divulgati ad oggi 9 luglio 2020, riguardano la Supermedia YouTrend / AGI che ha preso in considerazione le intenzioni di voto Demopolis, Euromedia, Ixè, SWG e Tecnè. Il trend quindicinale non rileva ampie variazione per i singoli partiti politici. Lega e Italia Viva sono le forze politiche maggiormente in calo, mentre sale bene Azione. Più in generale perde tutto il centrodestra ma non ne approfitta la maggioranza di governo che, anzi, è in flessione a causa del partito di Renzi.
Nelle intenzioni di voto rilevate dalla Supermedia YouTrend / AGI del 9 luglio, la Lega occupa sempre il primo posto con il 25,5 per cento dei consensi, pur registrando un calo dello 0,2 per cento rispetto a due settimane fa. Stabile il Partito Democratico al 20,6 per cento, così come resta inchiodato il Movimento 5 Stelle al 16,0 per cento. Lieve flessione di Fratelli d’Italia che scende dal 14,6 al 14,5 per cento. In ribasso anche le quotazioni di Forza Italia che perde un decimo e si attesta al 6,9 per cento.
Tutte le forze politiche minori, risultano essere sotto la soglia del 3 per cento. In prima fila c’è Italia Viva che con un brutto passo indietro scende di tre decimi e si attesta al 2,9 per cento. Stabile La Sinistra al 2,7 per cento che viene raggiunta dal partito Azione di Calenda, in guadagno di tre decimi. Piccolo rialzo per +Europa che passa dall’1,8 per cento all’1,9 per cento. Perde un decimo il partito dei Verdi che scende all’1,7 per cento.
Sebbene sia ancora il primo partito in Italia nei sondaggi, c’è da sottolineare che la Lega di Salvini era stimata al 37,7 per cento l’11 luglio 2019, quindi, nel giro di 12 mesi ha perso il 12,2 per cento. Si parla spesso di un travaso di voti a favore di Giorgia Meloni, la cosa è vera ma non del tutto. Fratelli d’Italia, un anno fa era stimato al 7,0 per cento, pertanto il suo guadagno ad oggi è pari al 7,5 per cento. Non si può dire che ne abbia beneficiato anche l’altro alleato di centrodestra: Silvio Berlusconi. Infatti, Forza Italia è stimata al 6,9 per cento, la stessa percentuale di 12 mesi fa.
Per il momento, questo non ha però impedito alla nostra Supermedia di essere piuttosto “robusta”: quella di oggi si basa infatti sui sondaggi realizzati da ben 5 istituti demoscopici nelle ultime due settimane. Anche i risultati sono in linea con quanto sta emergendo già da qualche tempo: i partiti più grandi fanno registrare una grande stabilità, con la Lega al primo posto al 25,5 per cento (-0,2 su base quindicinale), il Partito Democratico secondo con il 20,6 per cento e il Movimento 5 Stelle terzo con il 16%, con i Fratelli d’Italia staccati di un punto e mezzo dal “podio”.
Quello di FDI è in effetti un dato da sottolineare, poiché – come sta avvenendo già da qualche settimana – ha smesso di dare segni di crescita. Il partito di Giorgia Meloni cresceva in modo pressoché ininterrotto da quasi un anno, come mostra il nostro grafico sullo storico. Il dato odierno (14,5 per cento) è però praticamente identico a quello di un mese e mezzo fa (28 maggio) e sembra suggerire che – in concomitanza con l’arresto dell’emorragia di consensi da parte della Lega – FDI abbia toccato una sorta di “soffitto di cristallo” che impedisce di superare la soglia del 15 per cento.
Come si fanno i sondaggi?
I sondaggi elettorali e politici vengono effettuati da società demoscopiche rispettando criteri scientifici ben precisi. Gli autori delle rilevazioni devono individuare un campione da intervistare sufficientemente ampio e rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. Nel caso dei sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti o dell’indice di fiducia dei leader politici dunque gli intervistati devono rappresentare adeguatamente la popolazione italiana maggiorenne, coloro che hanno diritto al voto e che si recano alle urne.
Questo lavoro viene fatto per ridurre al minimo il margine di errore e rendere la rilevazione quanto più attendibile. Di solito un sondaggio politico-elettorale viene considerato affidabile se il margine di errore indicato è del del 3 per cento con un intervallo di confidenza del 95 per cento. È proprio quella di identificare un campione rappresentativo della popolazione la maggiore difficoltà dei sondaggisti.
Le interviste di solito vengono effettuate con una metodologia Cati, telefonicamente, o Cawi, via Internet, o mista. Per effettuare le interviste le società demoscopiche si affidano a società specializzate.