“Stop armi italiane in Yemen”: il flash mob a Montecitorio per chiedere che il Governo intervenga
Un flash mob per dire stop alle esportazioni di armi italiane in Yemen. Nella mattinata del 9 luglio, a Piazza Montecitorio sono scesi gli attivisti di Amnesty International Italia, Fondazione Finanza Etica, Oxfam Italia, Movimento dei Focolari, Rete Italiana per Disarmo, Rete della Pace, Save the Children Italia per lanciare un messaggio forte e chiedere lo stop delle esportazioni delle nostre armi nel conflitto che strazia lo Yemen.
Nel cuore del potere, davanti al Parlamento, i manifestanti hanno portato una simbolica “pioggia di bombe”. L’intento è quello di tenere alta l’attenzione su quella che oggi è ritenuta la più grave crisi umanitaria del mondo.
Per dire stop alle esportazioni di armi in Yemen non hanno scelto un giorno a caso gli organizzatori del flash mob. Il 9 luglio cade, infatti, il 29esimo anniversario dell’approvazione della Legge 185/90, quella cioè che regola l’export italiano di armamenti. Inoltre, il 26 giugno scorso, è stata approvata una Mozione da parte della Camera dei Deputati che impegna il Governo ad “adottare gli atti necessari a sospendere le esportazioni di bombe d’aereo e missili che possono essere utilizzati per colpire la popolazione civile e loro componentistica verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sino a quando non vi saranno sviluppi concreti nel processo di pace con lo Yemen”.
Quello che strazia il paese è un conflitto che ha mietuto migliaia e migliaia di vittime. Più di 7.500 bambini sono stati uccisi o feriti dall’inizio del conflitto in Yemen, per quasi la metà in seguito ai bombardamenti aerei condotti per la grande maggioranza dalla Coalizione militare a guida saudita.
Quella votata alla Camera è una mozione che segna un passo in avanti, ma ancora insufficiente. La mobilitazione serve ora a chiedere che il Governo vada oltre il dettato specifico della Mozione e scelga di intraprendere immediatamente le azioni necessarie per giungere ad uno stop effettivo delle esportazioni e spedizioni di tutte le tipologie di armi, non solo verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, ma nei confronti di ogni attore (statale o meno) che partecipa alle ostilità in corso in Yemen.
“In tal senso chiediamo che l’Italia si faccia promotrice in seno al prossimo Consiglio Europeo di un’iniziativa formale per giungere ad un embargo UE sugli armamenti diretti verso il conflitto in Yemen, come richiesto in numerose Risoluzioni votate dal Parlamento Europeo negli ultimi anni”, si legge nel comunicato diffuso dalle associazioni.
Quello che chiedono le Organizzazioni è di poter incontrare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La richiesta è stata già avanzata con una lettera formale, ma ad oggi ancora non c’è stata una risposta. “Al Presidente del Consiglio vorremmo domandare non solo rassicurazioni sull’immediato stop all’invio di armi, ma anche un maggiore sostegno dei processi diplomatici e di intervento umanitario che passi anche per un aumento delle risorse e dei fondi per porre sollievo alle condizioni della popolazione”, affermano ancora le Organizzazioni.