Vulcani attivi in Italia, la mappa dei più pericolosi
Vulcani attivi in Italia | Etna | Stromboli | Vesuvio e Campi Flegrei | Vulcani più pericolosi al mondo
Sono almeno dieci i vulcani attivi in Italia. Per attivi si intendono tutti quelli che negli ultimi 10mila anni si sono svegliati almeno una volta.
Etna, Stromboli, Vesuvio, Ischia, Lipari, Vulcano, Pantelleria, Colli Albani, Campi Flegrei, Isola Ferdinandea: sono quesi i vulcani attivi in Italia.
Gli unici che al momento eruttano con una certa regolarità e frequenza sono l’Etna e lo Stromboli. Gli altri si trovano in una fase di riposo o quiescenza.
In vulcanologia un modo per distinguerli è in estinti e attivi. I vulcani estinti sono quelli la cui ultima eruzione risale ad oltre 10 mila anni fa, tra questi ci sono Salina, Amiata, Vulsini, Cimini, Vico, Sabatini, Isole Pontine, Roccamonfina e Vulture.
In Italia vi sono poi alcuni vulcani sottomarini ancora attivi, che sono delle vere e proprie montagne sottomarine come Marsili, Vavilov e Magnaghi, Palinuro, Glauco, Eolo, Sisifo, Enarete.
Ecco la mappa dei vulcani italiani attivi realizzata dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia:
Qui di seguito una breve descrizione dei principali vulcani italiani attivi:
Etna
È il vulcano più alto d’Europa con i suoi 3.300 metri. Ha quattro crateri sommitali e altri nei fianchi. Ha un’attività sia effusiva (colate di magma liquido) che esplosiva, cioè eruzioni a colonna.
L’Etna viene costantemente monitorato dai geologi dell’INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, e non costituisce un grande problema per i paesi che si trovano alle sue pendici. Nel 2013 è stato dichiarato dall’Unesco.
Stromboli
Il secondo vulcano attivo in Italia è lo Stromboli, che si trova nell’arcipelago delle Isole Eolie. Si tratta di un vulcano che emerge direttamente dal mare, e che “esplode”, a intervalli regolari, brandelli di magma incandescenti fino ad altezze di poche centinaia di metri.
La lava e le rocce espulse dal vulcano si “gettano” in mare, attraverso la cosiddetta “sciara del fuoco”, la “strada del fuoco”, il ripido pendio del vulcano.
Vesuvio e Campi Flegrei
Altri vulcani attivi ma silenti, e dunque potenzialmente pericolosi sono Vesuvio e Campi Flegrei. Si tratta di vulcani con una frequenza eruttiva molto bassa e hanno il condotto ostruito.
Il Vesuvio, in provincia di Napoli, è uno dei vulcani più studiati al mondo. La più famosa eruzione che l’ha interessato fu quella del 79 d.C. , che seppellì le vicine città di Pompei ed Ercolano sotto una nube di cenere e rocce pomici.
Il vulcano è quiescente dal 1944, ma perfettamente attivo. La sua pericolosità è amplificata dal fatto che sorge in un’area densamente abitata, con milioni di abitanti che abitano nei paesi alle sue pendici. L’ultima eruzione dei Campi Flegrei risale al 1538. Il territorio è soggetto a un fenomeno di profondamento e sollevamento del suolo noto come bradisismo.
Vulcani più pericolosi al mondo
Ma, allargando lo sguardo oltre l’Italia, quali sono i vulcani più pericolosi al mondo? Sono cinque i vulcani più pericolosi, sia per la loro attività, che in relazione all’area in cui sorgono, che è densamente popolata. Al primo posto c’è il vulcano Yellowstone, negli Stati Uniti. Una sua esplosione potrebbe distruggere la metà occidentale. Al secondo posto vi è il Vesuvio di cui abbiamo già parlato. Il Popocatépetl, in Messico, è pericoloso per la sua vicinanza alla capitale, Città del Messico, che conta oltre 18 milioni di abitanti.
L’ultima grossa si è verificata nel 1947. Un altro vulcano attivo e molto pericoloso è il Sakurajima, in Giappone, che nel 1914, quando era ancora un’isola, in seguito a una violenta esplosione e ai flussi di lava, si è collegato alla terraferma. Nella vicina città di Kagoshima vivono 700mila persone. Tra i vulcani più pericolosi al mondo non si può non citare il Galeras, in Colombia. La città di Pasto con 450.000 abitanti si trova sul versante orientale del vulcano.