Volatile ritorno per Bassem Youssef
Ancora una volta, museruola alla satira
Torna davanti alle telecamere della Cbc dopo tre mesi di assenza dal piccolo schermo, con nuove vittime per le sue battute e provoca subito un terremoto mediatico. La satira pungente di Bassem Youssef colpisce ancora, arrivando a ferire quei generali che hanno visto l’ultima stagione del suo programma, Al-Barnamag, ridendo a crepapelle mentre Bassem scherniva i loro acerrimi nemici, gli islamisti.
Le battute del comico non guardano in faccia a nessuno, ma questo nessuno – islamista prima, nazionalista ora – non le accetta e, per mettere a tacere il Jon Stewart egiziano, usa gli stessi metodi utilizzati da quegli islamisti descritti fino a quattro mesi fa come despoti incapaci di accettare l’arte pungente della satira.
Dopo la fine della prima trasmissione della nuova serie andata in onda il 25 ottobre, partono quattro denunce contro il comico. A firmarle sono quanti si sentono lesi dalle sue battute. Iniziano quindi indagini, ancora in corso, attraverso le quali le autorità egiziane dovranno capire se Bassem dovrà pagarla per aver offeso le forze armate – di fatto nuovamente al potere, dopo l’intervento con il quale è stato deposto il presidente islamista Mohammed Mursi, il 3 luglio.
È bastata una puntata per far chiudere lo show di Bassem. L’autocensura della Cbc – la rete che ha trasmesso il suo programma nella scorsa stagione – è arrivata a pochi minuti dalla messa in onda della seconda puntata e addio, Al-Barnamag. Chi ha assistito alle registrazioni racconta di un pezzo intero della trasmissione dedicato a una satira feroce contro l’emittente stessa che dopo il primo episodio aveva emesso un comunicato di condanna.
Nella sua unica puntata della terza – ormai defunta – serie, Bassem ha dato voce ai settori della società egiziana più consapevoli e vicini agli ideali della rivoluzione del 25 gennaio 2011, portando nel suo show i sentimenti di chi, dopo aver protestato contro il governo di Mursi, oggi non si adatta ad un ritorno dei militari. Bassem ha lanciato dei chiari messaggi di non-allineamento al “patriottismo” imperante nella retorica pro-militare. Un pezzo molto criticato dalla direzione della Cbc consisteva in una scenetta allusiva ai fatti che hanno portato all’estromissione di Mursi, in cui un’ immaginaria ragazza raccontava tra doppi sensi e battute il suo amore fallito e il suo tradimento con un ufficiale dell’Esercito, ovviamente alludendo al Generale Abdel Fattah al Sissi.
Inoltre Bassem ha scherzosamente ricostruito gli eventi politici trascorsi, mettendo il dito nella piaga delle contraddizioni della narrazione ufficiale, giocando sulle parole di inqilab, golpe, e thawra, rivoluzione, e riuscendo a ironizzare sul conflitto che oppone chi usa queste due espressioni per descrivere gli ultimi mesi della vita politica egiziana. Infine il suo farsi gioco della censura e la sua posizione dichiaratamente terza hanno senz’altro disturbato l’establishment.
L’articolo, con il video sottotitolato da Paolo Gonzaga, continua su ArabMediaReport.