Un australiano che fingeva di essere Justin Bieber è accusato di 900 crimini sessuali su minori
Secondo la polizia l'uomo inviava attraverso Facebook, Skype e altre piattaforme online foto del cantante per convincere le sue vittime della sua falsa identità
Un uomo che fingeva di essere il cantante canadese Justin Bieber è stato accusato il 9 marzo di più di 900 crimini contro bambini. L’uomo, 42 anni, si presentava come la pop star per adescare i minori e ottenere foto esplicite da loro. Sulla vicenda indaga la polizia del Queensland.
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Nel dettaglio i crimini registrati sono 931, tra i quali tre casi di stupro, commessi ai danni di 157 bambini tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia. Secondo la polizia l’uomo inviava attraverso Facebook, Skype e altre piattaforme online foto del cantante per convincere le sue vittime della sua falsa identità.
“Il fatto che così tanti bambini credano di comunicare con una celebrità evidenzia la necessità di ripensare al modo in cui la società educa i nostri bambini riguardo alla sicurezza online”, ha commentato l’ispettore Jon Rouse della task force contro lo sfruttamento dei minori Argos.
L’uomo era già stato accusato in passato per il possesso di materiale per l’adescamento di minori. Dall’analisi del computer dell’impostore risultano prove di crimini simili che risalgono almeno a dieci anni fa. Tornerà davanti ai giudici di Brisbane il 6 aprile.
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