Perché le tartarughe marine della Grande barriera corallina stanno diventando tutte femmine
Un nuovo studio ha rilevato che a causa del cambiamento climatico la popolazione maschile delle tartarughe verdi è in rapido declino da circa due decenni
Il cambiamento climatico in atto sta avendo effetti devastanti sulla fauna e sulla flora in tutto il mondo.
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Una fascia che sta subendo conseguenze particolarmente gravi è quella degli animali marini: un esempio su tutti è quello delle tartarughe verdi della Grande barriera corallina australiana che rischiano di estinguersi a causa dell’elevarsi delle temperature oceaniche.
In quella zona esiste la più vasta popolazione di tartarughe marine verdi al mondo, circa 200mila esemplari.
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Un nuovo studio, condotto dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) negli Stati Uniti insieme agli scienziati australiani del Department of Environment and Heritage Protection, ha rilevato che la popolazione maschile delle tartarughe verdi è in rapido declino da circa due decenni.
Ciò significa che la colonia di tartarughe presenti nella Grande barriera corallina resterebbe composta da soli esemplari femmina.
A differenza degli esseri umani il cui sesso viene stabilito dai cromosomi presenti nel Dna, le tartarughe sono dei rettili e come tali il loro sesso è determinato dalla temperatura di incubazione delle uova.
“Considerando che le temperature più calde producono più femmine, siamo preoccupati che i cambiamenti climatici possano causare questo effetto”, afferma nello studio il biologo marino del Noaa, Camryn Allen.
“La temperatura che producono il 50 per cento di maschi e il 50 per cento di femmine di tartarughe marine è di circa 29°. Qualsiasi variazione di circa uno o due gradi potrebbe rischiare di produrre tutte femmine o forse la morte embrionale”, avverte il ricercatore.
Le temperature medie nella Grande Barriera Corallina, secondo Allen, hanno superato ormai i 29°.
Nelle zone più fredde del sud della Grande Barriera Corallina, il numero di femmine di tartarughe verdi si attesta tra il 65 e il 69 per cento.
Mentre nella punta settentrionale più calda tocca quota di 87-99,8 per cento della popolazione.
“Considerando che il sesso delle tartarughe marine dipende dalla temperatura alla quale l’uovo viene incubato e considerando che le temperature più calde producono più femmine, siamo preoccupati che i cambiamenti climatici possano causare questo effetto”, afferma nello studio il biologo marino del Noaa, Camryn Allen.
Gli impatti del cambiamento climatico continuano ad essere fonte di grande preoccupazione per gli attivisti australiani.
“Se continua, inizieremo a perdere la popolazione maschile, che è essenziale per la riproduzione e per sostenere questa specie in una delle popolazioni di tartarughe verdi più importanti del mondo”, avverte Dermot O’Gorman, ad del Wwf Australia.