La ragazza che è morta in Australia cadendo dal balcone di un ragazzo conosciuto su Tinder
A due anni dalla tragica vicenda, il ragazzo assolto da ogni accusa ha rilasciato una controversa intervista per un cachet di centomila euro
Alle 2 del mattino dell’8 agosto 2014 una giovane turista neozelandese precipitava dal quattordicesimo piano di un palazzo di Gold Coast, nello stato australiano del Queensland, rimanendo uccisa sul colpo.
Si trovava nell’appartamento di Gable Tostee, un 30enne conosciuto su Tinder, popolare applicazione per appuntamenti, e incontrato di persona solo poche ore prima.
Warriena Wright aveva scavalcato il parapetto del balcone dell’abitazione ed era caduta nel vuoto subito dopo un violento litigio con Tostee.
Ma dopo la tragedia l’uomo non si era precipitato a chiamare un’ambulanza o la polizia. Aveva chiamato invece il suo avvocato, che non aveva risposto alla telefonata, poi aveva lasciato l’appartamento, vagando per due ore nella zona di Surfers Paradise prima di risolversi a chiamare il padre.
Com’erano andate davvero le cose? Tostee ha raccontato di aver chiuso la 26enne Wright in balcone perché era diventata violenta.
Ma la ragazza, in preda a fumi dell’alcol, aveva scavalcato il parapetto nel tentativo di raggiungere il balcone sottostante, precipitando. Un volo di meno di 30 secondi finito in disgrazia.
(Qui sotto una foto della 26enne Warriena Wright. L’articolo prosegue sotto l’immagine)
Una vicenda che aveva fatto discutere. All’epoca, le autorità australiane avevano fermato Tostee che il mese scorso è stato definitivamente assolto dalla Corte suprema di Brisbane sia dall’accusa di omicidio volontario che da quella di omicidio colposo.
L’ultimo episodio di questa vicenda risale però solo a ieri, domenica 13 novembre, quando l’emittente televisiva australiana Channel Nine ha mandato in onda un’intervista di 60 minuti che ha causato un putiferio e rinnovato l’indignazione del pubblico australiano nei confronti dell’uomo.
Tostee ha dichiarato all’intervistatore che non c’è un modo giusto o sbagliato di agire in circostanze come quelle in cui si è trovato due anni fa.
“Se posso umilmente dire la mia, un modo giusto ci sarebbe stato. Per esempio chiamare un’ambulanza”, ha suggerito in risposta il giornalista Liam Bartlett.
“Come ho detto, era successo ciò che era successo e non c’era niente che un’ambulanza potesse fare per cambiarlo”, ha replicato Tostee, aspramente criticato per aver fatto la prima telefonata al suo avvocato quella notte, come a volere mettere se stesso al riparo prima ancora di preoccuparsi per la ragazza caduta dal suo balcone e morta in modo così insensato.
Tuttavia non è stato tanto, o non solo, l’atteggiamento freddo e distaccato di Tostee nel corso di tutta questa vicenda, quanto la notizia diffusa sui media australiani che l’uomo ha ricevuto 150mila dollari australiani (oltre 100mila euro) per l’intervista.
Un profitto illegittimo per molti, guadagnato sulla tragica morte di Warriena Wright, 26 anni.