Palla al centro contro la Sharia
Si è disputato in Sudan il primo incontro di calcio femminile
Un Paese ricco di contraddizioni, così lo abbiamo definito in questo blog. Il Sudan, dopo il drammatico caso di Meriam, la donna cristiana costretta a partorire in carcere dopo la sentenza di condanna a morte per apostasia, poi liberata in seguito alla mobilitazione internazionale, ora regala una vittoria tutta al femminile sulla stessa Sharia che è base della propria legislazione.
Era il 1990 quando Omar Hassan al Bashir, a un anno dal colpo di stato, decretò il divieto della partecipazione delle donne a competizioni sportive, in quanto ritenuta contro i principi dello Stato islamico.
Giovedì scorso, invece, l’Hashim Deifallah Sports Hall di Khartoum ha ospitato il primo incontro di calcio femminile dell’era Bashir davanti a un ampio pubblico di diplomatici e supporters.
Le due squadre “Red” e “Green”, sono state create e allenate da Mita Michiteru, giapponese, presso il centro Comboniano della capitale. Il ” Women’s Challenge Team” annovera 52 giovani atlete.
Sotto l’egida del Sudan Football Association, la squadra femminile inizierà, a quanto pare, il percorso per competere anche a livello internazionale.
Sebbene nel resto della città si discuta sulla necessità di far giocare le squadre femminili a porte chiuse o davanti a un pubblico solo femminile, questa volta, il calcio sudanese ha davvero regalato una grande emozione.