L’atleta del mese: Patrick Chan
A soli 22 anni il pattinatore canadese vince il terzo mondiale consecutivo grazie ad uno short program vicino alla perfezione
Non è cosa da tutti vincere un Mondiale. Patrick Chan lo ha fatto in casa propria e per la terza volta consecutiva. Il ventiduenne canadese, nato a Ottawa da due genitori immigrati da Hong Kong, è ormai di diritto tra i “grandissimi” del pattinaggio artistico e il prossimo anno alle Olimpiadi di Soči cercherà di entrare nella leggenda.
Con la sua classe e la sua espressività ha lasciato senza fiato gli spettatori del Budweiser Garden di London (Ontario), che dal 10 al 17 marzo ha ospitato i Mondiali di pattinaggio artistico. L’alloro, in realtà, è arrivato grazie a soli 1,3 punti di vantaggio sul sorprendente kazako Denis Ten. L’esercizio del libero infatti è stato talmente pasticciato da rischiare persino di compromettere il risultato. L’oro, tuttavia, era già in cassaforte grazie alla formidabile prestazione nello short program; un esercizio eseguito a livelli vicini alla perfezione.
Il pattinatore canadese ha aperto con una formidabile combinazione di quadruplo e triplo toe loop ed ha poi eseguito il triplo axel e il triple lutz, confermando nel pattinaggio una innata capacità espressiva, ma i passaggi che più di ogni altro hanno stregato il pubblico e la giuria sono state le trottole valutate “level four” (il massimo). Alla fine su ciascuna componente del programma Patrick Chan ha ottenuto la valutazione più elevata per un totale di 98.37 punti che rappresenta il nuovo record del mondo.
Giovane emergente, Patrick Chan rappresenta un po’ la sintesi fra i due grandi duellanti del primo decennio del nuovo millennio: Plushenko e Lysacek. Come il russo è in grado di eseguire salti formidabili ma ha anche la capacità di creare arte sul ghiaccio dell’americano. Quello che manca al canadese per diventare un “personaggio mediatico” al di fuori del suo Paese e degli appassionati di questo sport, è l’irriverenza e la capacità provocatoria che avevano contribuito, per esempio, alla tavolgente ascesa dello “zar del ghiaccio”.
Invece Patrick Chan, nonostante il terzo mondiale consecutivo non ha perso l’umiltà. Appena può sembra quasi voler rinunciare apposta ai privilegi garantitigli dal suo status di pluri-campione del Mondo. Inoltre, pur vestendo i panni dell’anti-divo, ha sempre un sorriso per tutti e raramente si nega davanti ai ragazzini e alle ragazzine che gli chiedono un’autografo.
2° Johan Olsson – Svezia, sci nordico
3° Fabian Cancellara – Svizzera, ciclismo