L’atleta del mese: Marianne Vos
Il mondiale di ciclismo di Firenze conferma che nelle corse di un giorno nessuna è forte come lei
Il ciclismo femminile ha il suo cannibale: Marianne Vos. La ventiseienne olandese, non lo scopriamo certo ora, nelle corse di un giorno (ma non solo) è la più forte. Al mondiale di ciclismo su strada di Firenze era la favorita, le avversarie, specialmente le azzurre, hanno cercato in tutti i modi di metterla in difficoltà ma non c’è stata storia; l’olandese ha tagliato il traguardo in solitaria e con le braccia alzate.
Senza considerare i due allori olimpici, i sei mondiali di ciclocross e i due ori su pista, con la vittoria di Firenze la Vos ha messo in bacheca il terzo mondiale, il secondo consecutivo. Dopo l’exploit del 2006 a Salisburgo, in cui a sorpresa aveva vinto il suo primo iride, la Vos aveva centrato la bellezza di cinque argenti consecutivi, quasi come se su di lei fosse calata una sorta di maledizione. La doppietta Valkenburg(2012)-Firenze(2013) invece l’ha ormai proiettata nell’Olimpo del ciclismo femminile.
Anche perché, al contrario della francese Jeannie Longo, non è mai incappata in problemi di doping. Anzi, la campionessa olandese si è schierata in favore di un incremento dei controlli anti-doping, che a livello femminile sono oltremodo carenti. Sappiamo che schierarsi constro il doping non rappresenta di per sé una garanzia, tuttavia ci piace sperare che la superiorità dell’olandese sia esclusivamente dovuta al talento. Se così fosse è giusto parlare della Vos come di un Eddy Merckx al femminile.