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Il mondo questa settimana

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Uno sguardo agli eventi più importanti degli ultimi sette giorni

Il mondo questa settimana 7

L’economia del Regno Unito non ha ottenuto i risultati sperati dal governo e, per controllare le finanze pubbliche, saranno necessari nuovi tagli alla spesa: a dirlo questa settimana è stato il ministro delle Finanze, George Osborne, che ha spiegato come, a causa della crisi generalizzata in Europa, l’economia inglese crescerà, il prossimo anno, solo dell’1,2 per cento rispetto al 2 per cento preventivato lo scorso marzo.

La cancelliera tedesca Angela Merkel è stata rieletta presidente della Cdu (Unione Cristiano Democratica) con un appoggio record del 98 per cento nel congresso di Hannover.

Il Pdl di Silvio Berlusconi ha tolto all’improvviso l’appoggio al governo tecnico di Mario Monti. Si è parlato di elezioni anticipate e del possibile ritorno in campo di Berlusconi. I mercati sono in allerta, nuovamente preoccupati dall’instabilità politica ed economica in Italia.

Il primo ministro ucraino Mykola Azarov si è dimesso dall’incarico insieme all’intero governo, in una mossa a sorpresa dopo le controverse elezioni dello scorso 28 ottobre. Il presidente Viktor Yanukovych ha reso noto di aver accettato le dimissioni di Azarov. Le ultime consultazioni politiche avevano confermato il controllo della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, da parte del Partito delle Regioni, al governo con l’ausilio degli indipendenti, malgrado un forte risultato ottenuto dalle opposizioni guidate dal campione di pugilato Vitali Klitschko e dell’ex premier Yulia Tymoshenko.

Dopo la riunione di martedi 4 dicembre a Bruxelles, i 27 ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno scelto di provare ad appianare le divergenze con un nuovo vertice da tenersi presumibilmente il 12 dicembre, ovvero alla vigilia del Consiglio Europeo. I ministri sperano infatti di arrivare a un accordo politico sulla supervisione unica degli istituti, da far approvare ai leader nel vertice del 13-14 dicembre. A giugno, l’Ue aveva deciso che a fine anno avrebbe definito almeno il ‘quadro tecnico generale’ della futura unione bancaria, ma al momento le capitali sono ancora divise e cresce il rischio di uno slittamento.

Continuano negli Stati Uniti i negoziati per trovare un compromesso sul fiscal cliff. Da una parte i Repubblicani vogliono un risparmio sulla spesa, derivante dall’eliminazione di alcune deduzioni sulle tasse e non da un aumento delle tasse stesse. Dall’altra i Democratici sembrano disponibili a tagliare Medicare e social security, ma solo attraverso il risparmio sulle spese di conduzione. Il presidente Barack Obama mostra segni di ottimismo e apertura al dialogo.

Uomini armati hanno assassinato in Paraguay l’ultimo leader sopravvissuto dei movimenti contadini, Vidal Vega (48 anni). La sua battaglia per redistribuire la terra occupata dall’ex senatore Blas Riquelme aveva segnato la fine della presidenza di Fernando Lugo. I due assassini non sono stati identificati.

John McAfee, il noto creatore di programmi informatici antivirus, è stato arrestato dalla polizia guatemalteca per ingresso illegale nel Paese. McAfee era entrato in Guatemala dopo aver attraversato clandestinamente la frontiera dal Belize, dove la polizia vuole interrogarlo sul misterioso omicidio di un suo vicino di casa, cittadino statunitense.

Le Filippine sono state messe in ginocchio dal tifone Bopha, che si è abbattuto violentemente sul Paese causando centinaia di morti e dispersi, e danni ingenti ad abitazioni e villaggi. La violenza del tifone è stata tale che i venti hanno raggiunto i 210 chilometri orari. Secondo le dichiarazioni del ministro degli Interni Manuel Roxas, “intere famiglie sono state spazzate via”. Oltre ai problemi di comunicazione e trasporto, esiste un concreto rischio di epidemie, che potrebbero circolare rapidamente a causa del clima tropicale.

Sabato 1 dicembre la Corea del Nord ha annunciato la sua intenzione di lanciare un missile a media gittata (per la seconda volta in meno di un anno) che, secondo quanto dichiarato, accompagnerà nello spazio un satellite per osservazioni scientifiche. Stati Uniti e Nazioni Unite reputano che si tratti in realtà di un missile a lunga gittata o intercontinentale, con capacità nucleare, i cui test sono stati proibiti dalla risoluzione Onu n. 1718 del 14 ottobre 2006. Gli Stati Uniti stanno attualmente posizionando le loro navi da guerra nel Pacifico, in modo da poter seguire da vicino il lancio, che dovrebbe avvenire tra il 10 e il 22 dicembre.

Il 22 novembre, tramite un decreto, il presidente egiziano Mohamed Morsi si è attribuito delle prerogative pressoché illimitate, ridimensionando quelle della magistratura. Nel frattempo è stata formulata la bozza di una nuova costituzione che pone alla base del diritto la shari’a, la legge islamica. Il referendum per l’approvazione della nuova costituzione è stato fissato per il 15 dicembre, ma le reazioni popolari si sono scatenate immediatamente: le forze laiche e di opposizione hanno manifestato a  Piazza Tahrir e gli scontri con i sostenitori del regime hanno provocato morti e centinaia di feriti. In risposta alle insurrezioni sono stati schierati carri armati e blindati della guardia presidenziale. Questa nuova escalation di violenza non è servita a fermare il presidente, che sembra determinato a sottoporre a referendum la nuova costituzione nel più breve tempo possibile.

Il riconoscimento del nuovo status della Palestina come ‘membro non osservatore’ presso l’Onu ha provocato un’immediata reazione da parte dello Stato di Israele, che ha scongelato un piano, bloccato nel 2010, per la costruzione di nuovi insediamenti a Gerusalemme Est e in Cisgiordania.

Il gruppo ribelle conosciuto come M23, attivo nella parte orientale del Congo, si è ritirato dalla città di Goma, capitale della provincia nord-orientale del Nord-Kivu, dodici giorni dopo averla occupata. I negoziati tra il governo di Kinshasa e i ribelli inizieranno tra pochi giorni a Kampala, in Uganda.

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