Il mondo questa settimana
Uno sguardo agli eventi più importanti degli ultimi sette giorni.
In Portogallo, il ministro delle Finanze Vítor Gaspar ha rassegnato le dimissioni, seguito dal ministro degli Esteri Paulo Portas, per esprimere il proprio disaccordo con le politiche di austerity del governo. Lo spread dei titoli di Stato rispetto ai bund ha superato i 580 punti base. La “troika” degli investitori internazionali ha dato alla Grecia un ultimatum per dimostrare di poter rispettare gli impegni presi per ottenere un’ulteriore tranche di aiuti di 8.1 miliardi di euro. In Turchia è emerso che una corte avrebbe legiferato contro il progetto di trasformazione urbanistica di piazza Taksim, che ha innescato lo scorso mese una protesta senza precedenti. Non è chiaro come mai l’esistenza della sentenza sia stata diffusa solo ora. La Croazia è entrata nell’Unione Europea, diventandone il 28esimo membro [Leggi l’articolo]. Il governo italiano ha ricevuto dall’Unesco una deadline di sei mesi per rendere conto dei progressi nella conservazione degli scavi di Pompei. Se i requisiti di manutenzione non risulteranno sufficienti, il celebre sito archeologico potrebbe finire nella “danger list” dell’agenzia Onu. Le ultime rivelazioni di Edward Snowden hanno fatto emergere che la National Security Agency americana intercettava le sedi diplomatiche dell’Unione Europea a Brussellex e a Washington. Diversi Paesi europei hanno espresso rabbia e indignazione per la notizia, in particolar modo la Francia. Nel frattempo, il dirottamento dell’aereo presidenziale boliviano per il sospetto che Edward Snowden vi si trovasse a bordo ha aperto un nuovo fronte di crisi diplomatica con l’America Latina.
Negli Stati Uniti, l’amministrazione Obama ha posticipato al 2015 parte della riforma del sistema sanitario, che avrebbe dovuto entrare in vigore dal prossimo anno: le ragioni ufficiali sono riconducibili alla complessità del provvedimento. Il presidente ha annunciato un vasto piano per l’ambiente, che include una serie di provvedimenti per la riduzione delle emissioni da parte delle centrali [Leggi l’articolo e il commento]. In Arizona, 19 pompieri sono stati uccisi da un devastante incendio che ha colpito la città di Yarnell. Mai negli Stati Uniti tante persone avevano perso la vita nel combattere un incendio, dal 1933. Michelle Bachelet, già presidente del Cile dal 2006 al 2010, ha vinto le primarie del centrosinistra, diventando il candidato dello schieramento per le presidenziali di novembre. Pablo Longueira, ex ministro dell’Economia, ha vinto le primarie del centrodestra. I sondaggi danno in netto vantaggio la Bachelet. In Brasile, le proteste e gli scontri non hanno risparmiato la finale di Confederations Cup a Rio de Janeiro [Leggi l’articolo]. Il presidente cubano Raul Castro ha rimosso dai loro incarichi diversi membri di alto profilo del Comitato Centrale del Partito comunista cubano, tra cui il fedele alleato di Fidel, Ricardo Alarcón.
Un attacco di droni americani ha ucciso almeno 17 persone in una regione di confine del nord del Pakistan. Gli obiettivi erano probabilmente alcuni membri del gruppo militante di Haqqani. Si tratta dell’attacco di droni che ha fatto più vittime da quando il primo ministro Nawaz Sharif è entrato in carica e ha chiesto la fine degli attacchi di droni nel suo Paese. In Indonesia, un terremoto di magnitudo 6.1 che ha colpito la provincia di Aceh, causando oltre 20 vittime e danneggiando oltre 1500 abitazioni. Decine di migliaia di persone hanno marciato al centro di Hong Kong, sotto la pioggia, per chiedere alla Cina di introdurre il suffragio universale nel territorio entro nel 2017. La marcia è stata anche occasione di contestazione del leader Leung Chun-ying. La Corea del Sud ha proposto nuovi colloqui alla Corea del Nord, in merito alla riapertura dell’area industriale congiunta di Kaesong.
Il secondo viaggio in Africa del presidente americano Barack Obama ha toccato il Senegal, il Sudafrica e la Tanzania. Obama ha invocato maggiori investimenti americani nel continente e ha visitato il luogo in cui Nelson Mandela ha trascorso 17 anni in prigione, pur non potendolo incontrare di persona a causa delle gravi condizioni di salute in cui versa il leader sudafricano. [Leggi l’articolo e il commento] Mohamed Morsi, esponente del partito dei Fratelli musulmani eletto un anno fa presidente dell’Egitto, è stato esautorato e messo agli arresti domiciliari dall’esercito in seguito alle manifestazioni di piazza organizzate nell’anniversario della sua elezione. Almeno 48 persone sarebbe morte negli scontri tra oppositori e sostenitori della Fratellanza. L’esercito ha promesso rapide elezioni per riportare alla guida del Paese una figura espressione della società civile, ma non ha comunicato una data precisa. [Guarda le immagini e leggi l’articolo]