Il mondo questa settimana
Uno sguardo agli eventi più importanti degli ultimi sette giorni.
Il governo di Cipro ha annunciato di aver concluso le trattative con la Troika di creditori internazionali composta da Ue, Fmi e Bce sul prestito da 10 miliardi di euro concesso all’isola per risanare il suo sistema bancario. Da parte internazionale c’è stato un allentamento dei parametri inizialmente fissati per sbloccare l’aiuto estero: Nicosia avrà tempo fino al 2018 per applicare le misure di consolidamento previste dal piano e riceverà la prima tranche di fondi a maggio.
L’ottavo round di negoziati tra i capi di governo di Serbia e Kosovo si è concluso a Bruxelles intorno alla mezzanotte di martedì 2 senza alcun accordo. Il nodo che non si riesce a sciogliere riguarda l’amministrazione dell’area del Kosovo del nord, a maggioranza serba.
In Francia il presidente François Hollande ha annunciato drastiche contromisure per fare fronte a scandali come quello provocato dall’ex ministro del Bilancio, Jerome Cahuzac. “In futuro – ha detto mercoledì 3 in televisione il capo dell’Eliseo – non saranno affidate cariche pubbliche ai politici condannati”. Cahuzac, accusato di frode fiscale, ha intanto ammesso di avere aperto un conto corrente segreto in Svizzera, da 20 anni
Lo stato del Connecticut, teatro della strage di Newtown, ha approvato un pacchetto di leggi sul controllo delle armi tra le più severe mai concepite negli Stati Uniti, che prevede il bando delle armi d’assalto. A quasi quattro mesi dalla strage in cui venti bambini e sei adulti morirono per mano di un folle armato, il Senato e la Camera dei rappresentanti dello stato hanno approvato la legge che vieta inoltre l’acquisto di caricatori con oltre 10 proiettili, e che richiede maggiori controlli sui possessori di armi.
Si è aperta ufficialmente martedì 2 aprile la campagna per le elezioni presidenziali del 14 aprile in Venezuela. Il delfino del defunto presidente Hugo Chavez, Nicolas Maduro, si è recato a Sabaneta, città natale del ‘Caudillo’ nell’ovest del Paese, mentre il suo avversario Henrique Capriles ha scelto lo stato orientale di Monagas.
La città di La Plata, 60 chilometri a sud di Buenos Aires, è stata sommersa da due metri di acqua a seguito di piogge eccezionali che hanno causato una cinquantina di morti circa nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 aprile. Almeno la metà delle abitazioni della città (900 mila abitanti) è stato inondato e le acque hanno paralizzato la circolazione. La presidente del Paese Cristina Kirchner Fernandez ha indetto 3 giorni di lutto nazionale.
All’indomani del ritorno del presidente Karzai dal Qatar, dove si era recato per stabilire se negoziare soluzioni pacifiche con i talebani, un attacco suicida e una sparatoria in un tribunale nell’Afghanistan occidentale hanno provocato almeno 53 vittime e 90 feriti. Si tratta dell’episodio più sanguinoso dal dicembre 2011.
Secondo fonti militari sud-coreane, la Corea del Nord avrebbe caricato due missili a medio raggio su rampe di lancio mobili. La notizia alimenta la preoccupazione che il regime di Pyongyang sia pronto a sferrare un attacco missilistico, preoccupazione alimentata anche dalla minaccia di riapertura del reattore nucleare di Yongbyon e dal blocco dei lavoratori sudcoreani dalla zona industriale di Kaesong.
Secondo il Syrian Observatory for Human Rights, durante il solo mese di marzo sarebbero rimaste uccise in Siria almeno 6 mila persone. Si sarebbe trattato del più alto numero di morti in 30 giorni dall’inizio del conflitto due anni fa. Il numero totale di vittime si aggirerebbe, in totale, intorno alle 70 mila persone.
La Corte Suprema ha confermato l’elezione di Uhuru Kenyatta come presidente del Kenya, nonostante lo sconcerto espresso dallo sfidante Raila Odinga. Kenyatta continua a essere accusato di crimini contro l’umanità, ai quali dovrà rispondere di fronte alla Corte Penale Internazionale.