Il mondo questa settimana
Uno sguardo agli eventi più importanti degli ultimi sette giorni
Il mondo questa settimana 17
Papa Benedetto XVI ha spiazzato il mondo cattolico con l’annuncio delle sue dimissioni. Lascerà ufficialmente il pontificato, iniziato il 19 aprile 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II, il 28 febbraio. L’ultimo episodio di questo genere si era verificato circa 600 anni fa, esattamente nel 1415 con Gregorio XII. Il Pontefice ha dichiarato di farlo “per il bene della Chiesa”. Un nuovo conclave si riunirà a marzo ed entro Pasqua verrà eletto un nuovo Papa.
Mobilitazione europea a seguito della scoperta avvenuta in Inghilterra di lasagne e hamburger etichettati e venduti come carne di manzo ma che invece contenevano carne di cavallo mescolata illegalmente. I prodotti ‘contaminati’ si sarebbero diffusi in 16 Paesi dell’Unione Europea, ragione per cui la Commissione ha ordinato 4 mila test del Dna nel solo mese di marzo sui prodotti trasformati, a base di carne di manzo, in tutti gli Stati membri e sui cibi importati nell’Ue.
L’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari è stato condannato in appello a 10 anni per il ruolo giocato nel sequestro di Abu Omar. Il religioso aveva dichiarato di essere stato torturato nel corso degli interrogatori e di essere stato detenuto per anni senza che gli venissero formalizzate accuse. I giudici di Milano hanno inoltre condannato Marco Mancini, ex numero 2 del Sismi, a 9 anni e hanno stabilito un risarcimento a titolo di provvisionale a favore dell’ex imam di un milione di euro.
L’Assemblea nazionale francese ha approvato, in prima lettura, la legge che permette il matrimonio tra coppie gay. Con 329 voti favorevoli e 229 contrari, il testo passerà ora al Senato, che lo esaminerà all’inizio di aprile. Il socialista François Hollande aveva inserito la proposta nel suo programma elettorale, e qualche mese dopo sta mantenenendo la promessa.
Durante il tradizionale discorso sullo stato dell’Unione il presidente americano Barack Obama ha esposto la sua agenda per i prossimi quattro anni e ha esortato il Congresso ad approvare misure specifiche: alzare il salario minimo, varare leggi contro le armi, adottare una profonda riforma fiscale. Il presidente ha parlato anche di scuola, energie rinnovabili e lotta al cambiamento climatico, nonché di regole più aperte per l’immigrazione.
Martedì 12 febbraio la Corea del Nord ha realizzato il suo terzo test nucleare sotterraneo. L’ordigno è esplose sotto le stesse montagne utilizzate per i test del 2006 e 2009. Lo ha confermato lo stesso regime, secondo cui l’esperimento è stato realizzato con “successo e in maniera sicura”. L’annuncio è arrivato tre ore dopo la registrazione di un’inusuale attività sismica nell’area del test nucleare, quasi al confine con la Cina, nella zona dove si trova la base di Punggye-ri. Immediata la condanna della comunità internazionale.
Nella mattina di sabato 9 febbraio, Mohammed Afzal Guru è stato impiccato nel carcere di Tihar, vicino a Delhi in India, per avere collaborato all’attacco terroristico contro il Parlamento indiano del 13 dicembre 2001, in cui morirono nove persone. Dopo l’annuncio dell’esecuzione, le autorità indiane hanno rafforzato i controlli nell’area intorno al carcere di Tihar e hanno annunciato il coprifuoco in tutta la zona del Kashmir amministrata dal governo indiano, per evitare manifestazioni e proteste.
Mercoledì 13 febbraio alcuni uomini armati hanno attaccato una base militare nel sud della Thailandia, secondo un portavoce dell’esercito. L’assalto ha lasciato almeno 16 militanti uccisi. La sparatoria tra soldati e almeno 60 insorti è avvenuta nella provincia di Narathiwat al confine con la Malesia.
La Lega Araba riconosce la Coalizione nazionale siriana di opposizione contro il regime di Bashar al-Assad. La nuova entità è stata creata mercoledì 13 febbraio a Doha (Qatar) al termine di una lunga riunione delle varie componenti dell’opposizione siriana. A capo della Coalizione vi sarà Ahmad Muaz al-Khatib, musulmano sunnita ed ex imam della grande moschea di Damasco. Insieme al cristiano George Sabra, nominato di recente leader del Consiglio nazionale siriano (Cns), il principale partito di opposizione, Moaz guiderà i partiti e i movimenti autori della rivolta contro Assad iniziata nel marzo 2011. I primi a riconoscere la nuova entità sono stati i Paesi del Golfo persico, seguiti dal resto degli Stati arabi.
Lunedì 11 febbraio milioni di keniani hanno seguito in diretta il primo dibattito politico TV della storia del Kenya, trasmesso anche su 42 canali radio e su YouTube. Gli otto candidati che si contendono la guida del Paese per i prossimi cinque anni si sono confrontati nello studio allestito in una scuola privata nel pressi del Parco nazionale di Nairobi. Hanno risposto alle domande di Julie Gichuru, presentatrice di Whereas Citizen TV e Linus Kaikai, capo editor di NTV’s, che hanno interrogato i candidati su questione etnica, educazione e salute.
Migliaia di tunisini sono scesi in strada per protestare davanti al Parlamento chiedendo le dimissioni del governo. Tra di loro c’era la moglie del leader dell’opposizione Chokri Belaid, la cui uccisione la scorsa settimana ha portato il Paese a una crisi politica profonda. Il capo del partito al governo islamico Ennahda, Rashid al-Ghannushi, ha dichiarato che i colloqui per la formazione di un nuovo governo sono in pieno svolgimento. In precedenza il primo ministro e leader del partito laico Congresso per la Repubblica aveva annunciato l’intenzione di dimettersi se non si fosse trovato l’accordo per formare un nuovo governo.