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Home » News

La Federcalcio saudita si è scusata per il mancato minuto di silenzio dei suoi giocatori

Immagine di copertina

I vertici del calcio saudita hanno dichiarato che i giocatori della nazionale non intendevano mostrare alcuna mancanza di rispetto per la memoria delle vittime

Ha suscitato molte critiche la scelta dei giocatori della nazionale di calcio dell’Arabia Saudita, che giovedì 8 giugno, durante una partita di qualificazione ai mondiali di Russia 2018 contro l’Australia, non hanno rispettato il minuto di silenzio per le otto vittime dell’attentato di Londra dello scorso 3 giugno.

Il match si giocava su terreno australiano, ad Adelaide, e prima dell’inizio della partita era stato chiesto un minuto di raccoglimento dai padroni di casa per ricordare soprattutto le due connazionali Sara Zelenak e Kirsty Boden, morte nell’attentato di London Bridge.

Quando però i calciatori australiani si sono disposti in fila in un abbraccio collettivo a centrocampo, i loro avversari sono invece rimasti schierati in campo come prima di una partita qualunque, e la loro scelta è stata successivamente motivata con una “differenza culturale”.

Funzionari del calcio australiano erano stati avvisati in anticipo che la tradizione non era “in linea con la cultura saudita”.

Oggi 9 giugno però i vertici del calcio saudita si sono scusati con un comunicato comparso sul loro sito, in cui si legge:

“La Federcalcio dell’Arabia Saudita si rammarica profondamente e si scusa senza riserve con chiunque si sia sentito offeso dal mancato rispetto del minuto di silenzio da parte di alcuni membri della nazionale. I giocatori non intendevano mostrare alcuna mancanza di rispetto per la memoria delle vittime o offendere le loro famiglie, i loro amici o qualsiasi individuo affetto da quell’atrocità.

La Federcalcio dell’Arabia Saudita condanna tutti gli atti di terrorismo e di estremismo ed estende le sue sincere condoglianze alle famiglie di tutte le vittime e al governo e al popolo del Regno Unito”.

Questo il video del mancato minuto di silenzio:

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