Rinasce la Democrazia Cristiana: sulla scheda delle prossime elezioni ci sarà lo Scudo crociato
Rinasce la Dc. La Democrazia Cristiana “torna” alla Camera. Ad annunciarlo è stato l’ex ministro del governo Berlusconi, Gianfranco Rotondi, che per l’occasione ha rilasciato un’intervista a Repubblica che parla di “primo passo verso la ricostruzione dell’unità della Dc”.
Gli eredi, veri o presunti, hanno deciso di seppellire l’ascia di guerra e rimettere in un cassetto le carte bollate: alla Camera la firma di quello che è un vero e proprio patto federativo: “Base del documento” si legge nella nota che annuncia la riunione “i principi dell’umanesimo cristiano contrapposto alle chiusure sovraniste e nazionaliste”.
Intorno al tavolo i deputati Gianfranco Rotondi, presidente della federazione Dc, Giorgio Merlo di Rete Bianca, Mario Tassone segretario del Cdu e Renato Grassi, segretario della “Dc storica” e che, fin dal post Martinazzoli, si è battuto contro lo scioglimento della Democrazia Cristiana.
Il nome più noto ai lettori è sicuramente quello di Gianfranco Rotondi, già ministro per l’attuazione del programma di governo all’epoca del quarto esecutivo di Silvio Berlusconi e segretario nazionale della Democrazia Cristiana per le Autonomie.
“Non siamo mai spariti” spiega Rotondi, che non ha mai accettato la fine della Balena Bianca. “La Dc è solo rimasta sottotraccia in questi 26 anni”. Ma, giura, stavolta è diverso: “Perché c’è una nostalgia crescente nel Paese per un partito e una storia gloriosa”.
Alla base della sua analisi, “il mio profilo Twitter”, dove “ricevo commenti, soprattutto da sinistra, di gente decisamente interessata”. E il motivo è chiaro: “Questo governo sta facendo rimpiangere il passato”.
La prova finale per la rinascita della Dc saranno le elezioni regionali in Abruzzo: sulla scheda tornerà il simbolo e il nome della Democrazia Cristiana. “Abbiamo fatto un accordo con l’Udc di Lorenzo Cesa, quindi per la prima volta potremo presentare lo Scudo crociato” spiega l’ex ministro, “rappresentante legale del simbolo e del nome”, anche se “l’Udc può usare il simbolo”.
Ma stavolta la “nuova” Dc e l’Udc di Csa si presenteranno insieme: “È un debutto, se avremo successo vedremo di riproporlo anche in altre occasioni”.
“A Montecitorio sono l’unico deputato che si dichiara democristiano”. Ma “il vento sta cambiando e senza megalomanie sono convinto che ci sia spazio per un partito moderato che si ispiri ai valori cristiani. Sono molto ottimista”.