Il cardinale George Pell in tribunale per l’accusa di pedofilia
Si tratta del più alto esponente ecclesiastico mai processato per abusi sessuali
Il 6 ottobre, il cardinale George Pell è comparso di fronte al tribunale di Melbourne, in Australia durante una breve udienza per rispondere alle accuse di molestie e stupro su minori quando era sacerdote a Ballarat, tra il 1976 e il 1980, e arcivescovo a Melbourne, tra il 1996 e il 2001.
Si tratta del più alto esponente ecclesiastico mai processato per questo genere di crimini.
La corte ha deciso che il cardinale australiano Pell dovrà ripresentarsi in tribunale il 5 marzo 2018 per un’udienza preliminare della durata di almeno quattro settimane.
L’accusa ha chiesto il rinvio a giudizio dell’alto prelato reati di pedofilia, definiti “storici”, che sono stati commessi cioè in tempi non recenti.
Secondo il pubblico ministero, i reati sarebbero stati commessi da diverse vittime nel corso di anni.
All’udienza saranno chiamati a deporre almeno 50 testimoni, allo scopo di stabilire se ci siano prove sufficienti per sottoporre a processo il cardinale Pell. La corte ha accordato la testimonianza per 50 persone, negando l’ordine di comparizione per altri 5 testimoni.
L’alto prelato ha sempre negato le accuse e il suo avvocato, Robert Richter ha dichiarato alla corte come fosse “impossibile” che sul soglio di San Patrizio, quello dell’arcivescovo di Melbourne, potesse sedere qualcuno che avesse commesso tali crimini.
Pell era stato nominato da papa Francesco prefetto della Segreteria per l’Economia nel 2014, ma è tornato in Australia per sottoporsi al giudizio delle autorità civili e difendersi dalle accuse di pedofilia.
Anche la Cei di recente ha deciso di avere un ruolo attivo nella repressione degli abusi sessuali commessi dal clero.