Per Bolsonaro ad appiccare gli incendi in Amazzonia sono le Ong ambientaliste
Bolsonaro contro le Ong ambientalisti
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha accusato le Ong ambientaliste di aver appiccato incendi in Amazzonia, mentre cercava di spostare l’attenzione dalle crescenti critiche internazionali rispetto al suo fallimento nel proteggere della più grande foresta pluviale del mondo.
Finora quest’anno il Brasile ha avuto più di 72mila focolai di incendi, un aumento dell’84 per cento rispetto allo stesso periodo del 2018, secondo l’Istituto nazionale per la ricerca spaziale del paese. Più della metà erano in Amazzonia, si legge sul Guardian.
C’è stato un forte picco nella deforestazione durante luglio, a cui è seguito un lungo incendio ad agosto. I media locali affermano che gli agricoltori in alcune regioni stanno organizzando “giornate di fuoco” per trarre vantaggio dalla situazione. Agricoltori e allevatori, infatti, non sapendo quanto a lungo durerà il governo dell’attuale presidente, da sempre promotore dell’espansione delle aree agricole in Amazzonia, stanno cercando di acquisire e disboscare foreste pluviali rapidamente.
Da quando Bolsonaro ha preso il potere, l’agenzia per l’ambiente ha emesso un minor numero di sanzioni e i ministri hanno dimostrato di nutrire una certa simpatia per i taglialegna piuttosto che per i gruppi indigeni che vivono nella foresta. Il capo dell’agenzia spaziale brasiliana è stato licenziato il mese scorso dopo che il presidente ha contestato i dati ufficiali sulla deforestazione ottenuti dagli studi dai satelliti.
Una protesta internazionale ha spinto la Norvegia e la Germania a sospendere le donazioni all’Amazon fund, cioè l’ente che si occupa di raccogliere donazioni per investimenti volti a prevenire, monitorare e combattere la deforestazione, nonché a promuovere la conservazione e l’uso sostenibile nell’Amazzonia brasiliana. Ente, questo, che supporta molte Ong ambientaliste, ma anche diverse agenzie governative.
Inoltre è stato chiesto all’Europa e ad altri paesi del Sud America di bloccare l’accordo commerciale stipulato con il Brasile di Bolsonaro.
La risposta del presidente brasiliano è stata quella di puntare il dito contro le Ong ambientaliste, suggerendo che ad appiccare gli incendi siano state proprio loro. “Cosa c’è dietro la questione degli incendi in Amazzonia, che secondo me potrebbero essere stati appiccati dalle ONG perché hanno perso soldi? Portare problemi in Brasile”, ha detto il presidente a un congresso dell’industria siderurgica tenutosi a Brasilia.
In un’altra occasione Bolsonaro ha avanzato l’ipotesi che gli ambientalisti si fossero recati nella foresta pluviale con delle telecamere, per poi appiccare gli incendi, registrare le immagini e diffonderle. Quando qualcuno gli ha chiesto se avesse le prove a supporto di questa accusa gravissima, il presidente ha risposto che no, non c’è documentazione che lo dimostri, ma si tratta di una sua sensazione.
Gli ambientalisti hanno un’idea precisa di quello che sta facendo Bolsonaro: gli attacchi alle Ong sono solo un tentativo di distogliere l’attenzione dal problema della scarsa supervisione e del tacito incoraggiamento alla distruzione illegale delle foreste.
“Chi sta distruggendo l’Amazzonia con la deforestazione è incoraggiato dalle azioni e dalle politiche del governo di Bolsonaro. Da quando è entrato in carica, questo ha sistematicamente smantellato la politica ambientale del Brasile”, ha dichiarato Danicley Aguiar, di Greenpeace Brasile.
Secondo i dati forniti al Guardian dal servizio di monitoraggio dell’atmosfera di Copernicus, nello stato brasiliano dell’Amazzonia il calore degli incendi è stato superiore alla media questo mese. Il 15 agosto scorso si è raggiunto il record, con l’energia rilasciata nell’atmosfera è stata di circa il 700 per cento superiore alla media di questo giorno registrata negli ultimi 15 anni. Anche nello stato di Rondônia la situazione è altrettanto drammatica.
Non è chiaro ancora quali incendi siano stati appiccati dall’uomo e quali siano stati naturali. Il problema, però, coinvolge anche altri paesi oltre al Brasile, come la Bolivia in cui in questo periodo si stanno registrando incendi insolitamente grandi. Fino ad ora sono andati perduti oltre 5mila chilometri quadrati di foresta. Il dipartimento di Santa Cruz ha diffuso un video drammatico in cui si vedono gli animali che abitano queste foreste intenti a scappare, cercando di salvarsi dalle fiamme che divorano il loro habitat.