Amnesty perquisita a Mosca
L'ufficio moscovita della Ong per i diritti umani è stato perquisito dalla magistratura russa
L’ufficio di Amnesty International a Mosca è stato perquisito questa mattina da magistrati e ispettori del fisco russi, nell’ambito di una serie di blitz effettuati nelle sedi delle Organizzazioni non governative nelle ultime settimane.
Questi controlli fanno parte di un’offensiva fortemente voluta da Putin a tutte le Ong operanti in Russia che ricevono sovvenzioni dall’estero (come ad es. donazioni). Nelle scorse settimane sono stati già perquisiti gli uffici di importanti Ong, tra le quali Memorial, Golos (organizzazione che si occupa di controllare i risultati elettorali) e il Moscow Helsinki Watch Group.
Amnesty International, si legge in un comunicato diffuso in mattinata, “ha ripetutamente condannato la nuova legislazione che impone crescenti restrizioni alle loro attività”.
L’organizzazione a tutela dei diritti umani “teme che la nuova legge sulle Ong sarà usata per perseguitare e cercare di chiudere le sedi di associazioni che criticano il governo e ne denunciano l’operato”.
La perquisizione è avvenuta in presenza della troupe televisiva di Stato NTV, così come avvenuto nelle precedenti occasioni.
Impossibile stabilire il numero delle Ong perquisite dalla magistratura russa. Secondo Pavel Chikov, leader di AGORA, un’organizzazione di avvocati russa, sarebbero 41 le Ong perquisite fino ad oggi.
Il presidente russo Putin ha recentemente accusato i governi stranieri di essersi intromessi nella politica interna del Paese. Queste perquisizioni potrebbero essere il modo di costringere alcune Ong a registrarsi come “agenti stranieri” e limitarne perciò l’attività.
Amnesty, conclude il comunicato, “ritiene che tutte le sue attività rispettino le leggi russe in materia e ha espresso rammarico per il fatto che il suo tempo, e quello delle persone coinvolte nell’ispezione, non sia usato in modo più utile”.