Amazzonia in fiamme, H&M annuncia lo stop agli acquisti di pelle animale dal Brasile
Lo stop alle pelli brasiliane è esteso anche agli altri marchi che appartengono al gruppo, come & Other Stories e Cos
Amazzonia in fiamme, H&M annuncia stop a pelle animale dal Brasile
L’Amazzonia brucia, il disastro è immenso e non si può più restare indifferenti. Anche la moda in questi giorni si sta schierando con gli ambientalisti di tutto il mondo e si sta adoperando per fare la sua parte. Molti gruppi del settore Fashion, per esempio, hanno già comunicato che non acquisteranno più cuoio e pelle dal Brasile, come forma di protesta contro le deforestazioni. L’ultimo, in ordine di tempo, ad aver annunciato lo stop è il colosso svedese H&M, il secondo più grande rivenditore di moda al mondo.
“A causa dei gravi incendi nella parte brasiliana della foresta pluviale amazzonica, e dei legami con la produzione di bestiame, abbiamo deciso di vietare temporaneamente la pelle proveniente dal Brasile”, ha dichiarato H&M in un comunicato. “Il divieto rimarrà attivo fino a quando non esisteranno sistemi di garanzia credibili per verificare che la pelle non contribuisca al danno ambientale in Amazzonia”, aggiungono.
Una portavoce di H&M ha riferito, però, che solo una quantità “molto piccola” di pellami proviene dal Brasile, mentre la stragrande maggioranza arriva dall’Europa. Lo stop alle pelli brasiliane è esteso anche agli altri marchi che appartengono al gruppo, come & Other Stories e Cos.
La scorsa settimana anche il gruppo Vf, di cui fanno parte, tra le altre, The North Face e Timberland, aveva annunciato di aver sospeso gli acquisti dal Brasile fino a quando i fornitori non presenteranno le prove che non sono coinvolti in nessun modo con i danni ambientali.
Stando al New York Times, i ricercatori pensano che gran parte della lavorazione delle pelli sia colpevole delle politiche di deforestazione. Un report del 2016 della Fao sostiene che l’80 per cento della deforestazione sia legata al pascolo del bestiame. Da qui lo stop di H&M alla pelle animale dal Brasile per proteggere l’Amazzonia.
Controlli anche su carne e cacao
Nel frattempo, anche la società svizzera Nestlé in settimana ha reso noto che sta “rivalutando” gli acquisti di carne e cacao da fornitori brasiliani. Il colosso alimentare vuole assicurarsi che i prodotti che importa dal Brasile non contribuiscano alla distruzione dell’Amazzonia. Nestlé ha poi affermato che prenderà “misure correttive” se si accorgerà di una violazione dei suoi standard da parte dei suoi fornitori.
“Usiamo una serie di strumenti, tra cui la mappatura della catena di approvvigionamento, la certificazione, il monitoraggio satellitare e la verifica locale”, ha detto un portavoce dell’azienda. Oltre che di carne e di cacao Nestlé si approvvigiona in Brasile pure di soia e olio di palma, spiega la testata sudamericana O Globo.