Allarme alga tossica nei mari della Puglia: bollino rosso per la balneazione sulla costa da Bari a Lecce
L'allarme riguarda anche Porto Badisco, in provincia di Lecce, mentre bollino giallo a Torre Colimena (Taranto)
Alga tossica in Salento: dove il bollino rosso?
L’Agenzia regionale per l’ambiente pugliese ha diffuso un bollettino quindicinale di monitoraggio dei mari e il risultato è inquietante: un’alga tossica ha raggiunto il salento partendo da Bari.
Dalla mappa interattiva, si può vedere la presenza e la diffusione della Ostreopsis ovata. Nella seconda metà di luglio a conquistare il bollino rosso per presenza “molto abbondante” di alga tossica c’è San Giorgio (centralina del lido Trullo), con 784mila cellule a litro sul fondale e 64 mila in colonna d’acqua.
Ma l’area contaminata non è circoscritta solo al litorale barese, come si evince dalla mappa, l’allarme alga tossica riguarda anche il salento: Porto Badisco, in provincia di Lecce, mentre bollino giallo a Torre Colimena (Taranto). L’alga – ricorda Arpa – prolifera soprattutto in presenza di precisi fattori ambientali, tra cui le alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore ai dieci giorni.
Ma cos’è quest’alga e perché è tossica?
L’Ostreopsis ovata è un’alga microscopica unicellulare che vive comunemente nelle calde acque dei mari tropicali sulla superficie di alghe rosse e brune ma ha trovato condizioni climatiche ottimali di sviluppo anche nelle acque del Mar Mediterraneo, comprese molte aree costiere italiane caratterizzate da coste e fondali a prevalente natura rocciosa.
Tra gli effetti più diffusi vi è una sindrome simil influenzale, febbrile-respiratoria, associata o meno a dermatiti o congiuntiviti.
Nei casi verificatesi, gli effetti riportati non sono mai stati gravi e hanno mostrato di essere reversibili per lo più entro poche ore.
Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, meglio evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate: serve poi limitare il consumo di ricci di mare, che a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina. Per far fronte agli effetti, l’Ordine dei medici ricorda ogni anno che è meglio evitare l’assunzione di antibiotici e valutare caso per caso.
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