I sex robot con cui simulare uno stupro
Si chiamano Roxxxy TrueCompanion e sono bambole robot, con le quali avere veri e propri rapporti sessuali che assecondano ogni perversione umana
Lo sviluppo tecnologico abbatte continuamente nuove frontiere nel mondo dell’intelligenza artificiale. Eppure questo progresso non sempre rappresenta un passo in avanti nell’evoluzione dell’essere umano. Anzi, può talvolta far pensare a una forma di involuzione.
Un nuovo oggetto realizzato da una azienda di nome True Companion è un robot, il “Roxxxy TrueCompanion”, con il quale poter simulare un rapporto sessuale non desiderato: una vera e propria violenza sessuale da attivare con un semplice interruttore.
Una delle personalità programmabili per il robot è la “frigid Farrah” (Farrah la frigida) che fa sì che il robot donna sia riservata e timida. Ma esistono anche le personalità “Wild Wendy” e “S & M Susan” le cui caratteristiche sono selezionabili dall’acquirente.
Secondo la descrizione presente sul sito dell’azienda, il robot non vuole riprodurre le modalità di consenso espresse da una donna nella vita reale, ma intende “consentire a tutti di realizzare i propri sogni sessuali più inconfessabili”. Si tratta di un modo per poter assecondare le perversioni sessuali più recondite.
Un’altra personalità che è possibile programmare – fortemente criticata – è quella di Young Yoko, descritta come una “diciottenne in attesa di insegnamenti sessuali”.
Roxxxy TrueCompanion è la nona versione dei robot a uso sessuale sviluppati dalla compagnia, che ha cominciato negli anni Novanta con “Trudy”.
Secondo il New York Times, un’azienda con sede in California, la Abyss Creation, vende fino a 600 iperrealistiche bambole per il sesso in tutto il mondo.
La commissione della Fondazione per la robotica responsabile ha avvertito sulle possibili implicazione sociologiche che questi robot possono avere sulla sessualità degli esseri umani.
“Abbiamo scoperto che esistono moltissime aziende che producono questa tipologie di robot, con spedizioni in tutto il mondo. Questo dovrebbe farci riflettere”, ha dichiarato Noel Sharkey, responsabile del report.
Un sondaggio pubblicato a giugno dalla società britannica per l’innovazione Nesta ha evidenziato che oltre un quarto dei giovani intervistati sarebbe felice di avere un robot con il quale uscire e avere rapporti.
“Alcune persone sostengono sia meglio avere dei robot da violentare, piuttosto che stuprare persone reali. Ma altre credono che questi oggetti incoraggino atti violenti”, ha spiegato Sharkey.
Ecco la demo del funzionamento del robot rappresentato in un video pubblicato sul sito dell’azienda: