Nelle nostre case potremmo convivere con moltissime specie di insetti
Da una ricerca emerge che i nostri ambienti domestici sono dei veri e propri ecosistemi, ideali per numerosi tipi di insetti
Uno studio, pubblicato da un team di ricercatori della North Carolina State University, ha analizzato come le case che costruiamo per noi stessi finiscano per essere l’ecosistema perfetto anche per numerose specie di insetti. Se vivete in un appartamento al piano terra, con tappeti e finestre, e non avete l’abitudine di togliervi le scarpe all’ingresso, potete esser certi di aver portato qualcosa in casa.
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Gli scienziati hanno iniziato a studiare come le caratteristiche fisiche delle nostre abitazioni possano creare l’ambiente perfetto per insetti di vario genere.
Il professor Misha Leong e il suo team di ricerca hanno esaminato cinquanta abitazioni nella Carolina del Nord, negli Stati Uniti. Ne è emerso che le stanze con tappeti attraggono una varietà molto più vasta di insetti rispetto a quelle con il solo pavimento.
Può sorgere spontaneo pensare che basti tenere le stanze pulite e ordinate per evitare la proliferazione di insetti, ma non è così. Infatti, solo i ragni da cantina preferiscono spazi colmi di oggetti, gli altri semplicemente non se ne preoccupano. Neanche avere piante o animali domestici, come il cane, fa la differenza.
Lo studio ha anche scoperto che le diverse stanze della casa sono ecosistemi ideali per differenti specie di invertebrati. Il soggiorno, ad esempio, è risultato essere l’ambiente perfetto per moscerini e coccinelle. In cantina grilli e millepiedi trascorrono la loro vita indisturbati.
Tuttavia, non bisogna lasciarsi prendere dal panico. L’esposizione alla presenza di questi organismi ci renderebbe più forti. “Un numero crescente di evidenze empiriche suggerisce che alcuni disturbi moderni siano legati alla mancanza di esposizione ad una diversità biologica più ampia, in particolare ai microrganismi. Gli insetti possono svolgere un ruolo importante nell’ospitare e diffondere tale diversità” dichiara Michelle Trautwein, una degli autori dello studio.
In conclusione, ogni ambiente domestico è un ecosistema che cela un complesso sistema di relazioni biologiche, invisibili all’occhio umano.