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Hiv, scoperta nuova variante più aggressiva e contagiosa

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Credit: Andrew Seng/Sacramento Bee via ZUMA Wire

Secondo i ricercatori la nuova variante non è da considerare un pericolo ma la scoperta dimostrerebbe come “non sia scontato” che anche il nuovo coronavirus diventi meno grave.

Hiv, scoperta nuova variante più aggressiva e contagiosa

Una nuova variante dell’Hiv, più aggressiva e contagiosa. È la scoperta fatta nei Paesi Bassi da un team internazionale di ricercatori. Secondo lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Science, la nuova variante del virus che causa l’Aids, chiamata Vb, circola nei Paesi Bassi da inizio anni ’90. La forza della carica virale è stimata da 3,5 a 5,5 volte superiore rispetto a quella del virus HIV-1, la variante più diffusa. Inoltre è in grado di indebolire il sistema immunitario con una velocità due volte superiore, esponendo i contagiati al rischio di contrarre l’Aids più rapidamente.

Secondo i ricercatori, guidati dagli scienziati dell’università di Oxford, la variante non è comunque da considerare un pericolo, data l’efficacia delle terapie utilizzate normalmente per chi ha l’Hiv, che garantiscono anche per chi ha contratto la variante Vb  la stessa sopravvivenza degli altri pazienti. Tuttavia l’aggressività della variante, rende ancora più importante intervenire precocemente con le terapie.

“Lo scenario peggiore sarebbe l’emergere di una variante che combini alta virulenza, alta trasmissibilità e resistenza al trattamento”, ha detto al Financial Times Chris Wymant, autore principale dello studio. “La variante che abbiamo scoperto ha solo le prime due di queste proprietà”, ha aggiunto Wymant, riflettendo sulla possibile evoluzione del virus che ha causato la pandemia.

“Molte persone dicono che Sars-Cov-2 si evolverà per diventare meno grave perché è proprio quello che fanno i virus e non è nell’interesse del virus ucciderci”, ha detto. Secondo lo scienziato invece, la scoperta dimostrerebbe come “non sia scontato” che anche Sars-Cov-2 diventi meno grave.

La variante è stata identificata inizialmente in 17 sieropositivi nei Paesi Bassi parte di uno studio sull’Hiv condotto in Europa e Uganda, che avevano una carica virale insolitamente alta. I ricercatori hanno deciso di condurre ricerche più approfondite esaminando 6.706 campioni di sangue trovano altri 92 infetti. Secondo le analisi, dopo essere apparsa per la prima volta tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta, avrebbe visto una diffusione più veloce rispetto ad altre varianti nei primi anni Duemila prima di  rallentare nell’ultimo decennio.

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