Il dna dei felini è stato utilizzato per creare maiali con una carne meno grassa
Nei maiali è stato introdotto il gene UPC1, che permette ad altre specie di mammiferi di regolare autonomamente la temperatura corporea e bruciare grassi
Un gruppo di scienziati di Pechino ha annunciato di aver creato in laboratorio una dozzina di maiali che presentano una quantità di grasso sottocutaneo minima rispetto alla norma.
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I risultati degli studi sono stati pubblicati nel numero del 23 ottobre della rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.
I ricercatori sono riusciti a modificare geneticamente i maiali utilizzando la tecnologia CRISPR/Cas9 – in grado di manipolare il dna in maniera molto più semplice ed efficace rispetto al passato – in modo tale da permettere agli animali di regolare autonomamente la loro temperatura corporea.
Per raggiungere tale risultato, gli scienziati hanno inserito nel codice dei suini il gene UPC1, che permette ad altre specie di mammiferi, come roditori e felini, di bruciare grassi per mantenersi al caldo durante le stagioni più fredde.
Grazie a questo gene e alle loro caratteristiche uniche, al momento delle analisi in laboratorio i 12 maialini modificati presentavano una quantità di grasso corporeo inferiore del 24 per cento rispetto alla norma.
La scoperta del gruppo di scienziati di Pechino potrebbe permettere agli allevatori di risparmiare molti milioni.
Al giorno d’oggi viene spesa una grande quantità di denaro per tenere al caldo e garantire più cibo ai maiali d’allevamento nel corso dell’inverno.
Con la creazione di un animale in grado di controllare autonomamente la propria temperatura corporea, però, questi costi potrebbero ridursi in maniera considerevole.
Restano dubbi per quanto riguarda il sapore di questa carne di maiale più magra del solito che, secondo gli scienziati, potrebbe avere un gusto più delicato rispetto a quella di animali allevati in maniera tradizionale.
Nonostante gli evidenti vantaggi per gli allevatori, però, la carne di maiale geneticamente modificata potrebbe riscuotere poco successo tra i consumatori: lo scetticismo e i timori legati ai cibi trattati in laboratorio sono molto diffusi nei paesi europei, negli Stati Uniti e in Cina.