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All’Esquilino la scienza diventa pop: al via il festival per avvicinare piccoli (e grandi) al laboratorio

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Un planetario gonfiabile per conoscere le stelle e un microscopio di carta per vedere l’infinitamente piccolo. Un laboratorio per imparare le regole del coding e un incontro per capire come si compone l’aria, quali e quante sono le polveri che respiriamo, dentro casa e fuori, nel centro di Roma. Sono alcuni degli esperimenti sul campo, e degli incontri, che propone ScienzaPop, il Festival della Scienza Popolare dell’Esquilino organizzato dal 12 al 15 giugno 2019 nella Scuola Manin-Di Donato, uno dei luoghi simbolici di aggregazione più vivi dello storico rione multietnico della Capitale.

ScienzaPop è dedicato a temi che riguardano tutti e su cui ognuno pensa di avere un’opinione: dall’ambiente al cibo, dai vaccini all’informatica, dagli errori scientifici al debunking delle bufale. Un festival, quello della scuola dell’Esquilino, dove pop sta per scienza popolare e indica una discussione ricca di dati, aiutata dagli esperti, ma utile alla vita di tutti i giorni, in cui ci sia spazio per approcci diversi e cambi di opinione ma senza abbandonare mai il piano della razionalità.

“Abbiamo voluto organizzare questo festival per connettere la nostra dimensione lavorativa (il “laboratorio”) con quella popolare della strada. Connettere cioè la scienza (e chi la fa) con ognuno di voi che quella scienza o la finanzia con le proprie tasse o la “subisce” nella sua versione tecnologica”, spiega a TPI Lorenzo Teodonio, che fa parte del comitato organizzatore, l’Associazione Genitori “Di Donato”, composta da persone che si occupano di ricerca scientifica, comunicazione e scuola.

“Il clima che cambia, la rete social che ci ingloba, il cibo che ci nutre. Tutte questioni da mettere in discussione senza però cadere in una retorica complottistica anti-scientifica, né in in opposto e vuoto ottimismo positivista. Sempre con l’ambizione brechtiana della “scien­za possa (…) alleviare la fatica dell’esistenza umana”, conclude Teodonio.

Incontri e dibattiti. 

Si parte con una conferenza mercoledì 12 giugno con una conferenza sulla qualità dell’aria all’Esquilino e si finisce sabato 15 giugno con l’astrofisico Amedeo Balbi che, insieme al fisico della materia Stefano Ossicini, racconta le storie e le bufale che hanno segnato lo sviluppo della scienza

Mercoledì 12 giugno l’ingegnere dell’università Parthenope di Napoli Giorgio Buonanno racconta i risultati di un esperimento particolare in cui i bambini hanno misurato l’inquinamento del centro di Roma. A seguire, lo scrittore e agronomo Antonio Pascale e il giornalista Stefano Liberti, coordinati dal giornalista Pietro del Soldà, mettono a confronto i lati oscuri dell’agricoltura industriale e del cibo “biologico” per orientare a scelte di consumo più consapevoli.

La giornata di giovedì 13 giugno è dedicata al rapporto con la tecnologia. A discutere di intelligenza artificiale, robot e algoritmi sono la logica e filosofa Teresa Numerico e l’informatica Tiziana Catarci. Poi, il fisico e studioso delle reti Antonio Scala affronta il tema dei social network e come fare sì che la libera espressione non si trasformi in abuso, inganno e invasione della privacy.

Al centro di venerdì 14 giugno il tema dell’educazione. La giornalista Roberta Villa e l’infettivologo Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità, in un incontro moderato dalla giornalista e autrice Silvia Bencivelli, parlano di no-vax e vaccini. Sull’insegnamento della matematica, verte l’incontro tra la matematica Nicoletta Lanciano e il “giocologo” Ennio Peres, che parlano con l’insegnante e divulgatore scientifico Tommaso Castellani.

La giornata conclusiva di sabato 15 giugno vedrà l’astrofisico Amedeo Balbi e il fisico della materia Stefano Ossicini raccontare le storie e le bufale che hanno segnato lo sviluppo della scienza. Chiuderà il festival la lectio magistralis del fisico teorico Giorgio Parisi, professore dell’Università di Roma “Sapienza” e presidente dell’Accademia dei Lincei.

I laboratori per bambini

ScienzaPop propone molte iniziative per coinvolgere anche i più piccoli nell’attività scientifica.

Il Planetario gonfiabile dell’università di RomaTre permetterà ad astronome e astronomi in erba di viaggiare tra le stelle. I piccoli scienziati possono costruire un “microscopio di carta” chiamato FoldScope, che con materiali a basso costo permette a tutti di indagare la realtà nel minimo dettaglio.

Grazie ai “mentor” dell’associazione Coderdojo anche il “coding” diventa un gioco alla portata di tutte le età.

Il Laboratorio di didattica delle scienze dell’Università di Tor Vergata accompagna invece i ragazzi attraverso il lungo viaggio dell’evoluzione, portandoli a toccare con mano gli organi e i tessuti nei loro vari stadi evolutivi.

Il Superocchio fa scoprire il cinema prima del cinema, e le chimiche Valentina Pinto e Flaminia Rondino invitano a scoprire il limite tra chimica e magia. L’associazione The Science Zone, infine, conduce bambine e bambini alla scoperta della fisica dell’acqua e della meteorologia.

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