“Chi rispetta il distanziamento sociale è più intelligente”: lo dice la scienza
Chi rispetta il distanziamento sociale è più intelligente: lo dice la scienza
Chi rispetta il distanziamento sociale è più intelligente: lo dice la scienza. Secondo un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, la memoria a breve termine si rapporta con la propensione a rispettare la social distance. Lo studio è stato condotto su 850 persone e si basa su quella che gli psicologi cognitivisti definiscono “memoria di lavoro”, che descrive i processi della memoria a breve termine che, a sua volta, è sintomo d’intelligenza.
Lo studio s’intitola “La memoria di lavoro predice l’atteggiamento individuale verso il distanziamento sociale nella pandemia di covid-19 negli Stati Uniti” e si basa su questo principio: “Le persone con più memoria hanno una maggiore consapevolezza dei benefici della social distance”.
“Il fallimento della distanza sociale può essere associato a un limite mentale di conservare simultaneamente più informazioni”, spiegano gli esperti. “Il contenimento efficace di una malattia infettiva sconosciuta si basa in modo decisivo sull’adesione volontaria delle persone alle linee guida di distanziamento raccomandate. I nostri dati supportano questa ipotesi, evidenziando il ruolo fondamentale della memoria a breve termine di ognuno nel rispetto del distanziamento sociale durante le prime fasi della pandemia del coronavirus 2019”.
In cosa consiste lo studio? I partecipanti hanno compilato questionari riguardo le pratiche del social distance e test sulla personalità e capacità cognitiva: qui, la correlazione tra memoria di lavoro e rispetto del distanziamento sociale è risultata forte al punto da essere considerato un elemento attraverso cui prevedere il comportamento di un individuo. “Nel momento in cui invitano la popolazione a comportamenti collettivi, come indossare una mascherina o rispettare il distanziamento, i politici devono considerare le capacità cognitive generali”, ha spiegato WeiWei Zhang, il professore associato di psicologia all’Università della California. “Con il passare del tempo il distanziamento sociale e l’uso di mascheriine diventeranno comportamenti abituali e il loro rapporto con la memoria di lavoro diminuirà”.
Lo studio era nato con l’obiettivo quello di capire perché alcune persone non rispettano il distanziamento sociale. Il team di studiosi analizzerà i dati raccolti anche in Cina, Stati Uniti e Corea del Sud per identificare i fattori sociali e mentali protettivi che aiutano le persone a far fronte alla pandemia.
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