Russia, atterraggio di emergenza per la navetta spaziale Soyuz: problemi al motore dopo lancio
I due membri dell'equipaggio "sono vivi" e sono atterrati in Kazakistan
Gli astronauti della navetta russa Soyuz hanno effettuato un atterraggio di emergenza a causa di alcuni malfunzionamenti registrati al motore a seguito del decollo.
A bordo ci sono un astronauta americano e un cosmonauta russo, Nick Hague e Aleksey Ovchinin: erano diretti verso la Stazione spaziale internazionale.
La notizia è stata data dalle agenzie russe, che segnalano che i due membri dell’equipaggio “sono vivi e atterreranno in Kazakistan”.
“Il sistema di soccorso di emergenza ha funzionato, la navetta è stata in grado di atterrare in Kazakistan”, ha scritto su Twitter l’agenzia spaziale russa Roscosmos.
Fonti della Nasa hanno fatto sapere che la comunicazione con l’equipaggio non si è mai interrotta e che hanno gestito insieme i problemi sorti poco dopo il lancio della navicella.
Il problema al motore è avvenuto “al 119esimo secondo di volo, quando si sono separati i blocchi laterali del primo stadio dal blocco centrale del secondo stadio della navicella”.
L’equipaggio ha avvertito la parziale assenza di peso e poi nuovamente un’accelerazione non prevista. È stata quindi avviata una manovra di rientro di emergenza con una ripida discesa. Al momento le squadre di recupero e soccorso si trovano a circa 90 minuti dal luogo dell’atterraggio.
Il lancio era avvenuto dal cosmodromo di Baikonur, sempre in Kazakistan.
Gli astronauti a bordo si sono accorti subito che qualcosa non andava perché, come da loro stessi riferito alla Nasa, si sentivano privi di peso.
La navicella è attrezzata con sistemi di fuga appositi, ma il ritorno sulla Terra e l’atterraggio di emergenza sono stati ugualmente traumatici per gli astronauti.
L’incidente dell’11 ottobre si inserisce in un più ampio dibattito sullo stato attuale dell’industria russa e sulla sua capacità di mantenere gli standard del passato.
Qualunque sia l’esito dell’inchiesta aperta per accertare le cause dei problemi al motore, quanto accaduto non fa sottolineare la necessità di completare nuovi mezzi spaziali più sicuri e tecnologicamente all’avanguardia.