Ancora vivi dopo 46mila anni: scienziati risvegliano vermi trovati nel permafrost siberiano
Ancora vivi dopo 46mila anni: scienziati risvegliano vermi trovati nel permafrost siberiano
Resuscitati dopo aver trascorso 46mila anni nei ghiacci siberiani. Alcuni vermi appartenenti a una specie forse estinta sono tornati a vivere e a riprodursi in laboratorio.
La scoperta è stata raccontata in uno studio pubblicato sulla rivista Plos Genetics, frutto di una ricerca coordinata dall’Accademia delle Scienze russa che estende di decine di migliaia di anni la “criptobiosi” più lunga finora documentata. Gli esemplari appartengono a una nuova specie del gruppo dei nematodi, piccoli vermi in grado di vivere nei terreni umidi, nei sedimenti dei fondali acquatici e nelle sorgenti termali, che come parassiti infestanti di piante e animali. Sono tra i microanimali che possono sopravvivere a condizioni estreme entrando in un stato chiamato criptobiosi, in cui il metabolismo si arresta e l’organismo smette di svilupparsi.
Il funzionamento esatto della criptobiosi non è ancora ben compreso dagli esperti. Secondo Thomas Boothbym, biologo molecolare dell’Università del Wyoming, “il fenomeno è uno dei misteri più persistenti della fisiologia animale”.
La speranza è quella di poter un giorno sfruttare queste conoscenze per consentire all’uomo di trovare modi, ad esempio, di sopravvivere allo spazio o al congelamento.
“Quali siano i percorsi molecolari e metabolici che questi organismi utilizzano e per quanto tempo sono in grado di sospendere le funzioni vitali non è ancora del tutto chiaro”, ha detto Vamshidhar Gade del Politecnico di Zurigo e co-autore dello studio, all’epoca all’Istituto Max Planck di Genetica e Biologia Cellulare e Molecolare di Dresda.