Vaiolo delle scimmie, l’Oms valuta l’emergenza globale: “L’Italia rischia casi di importazione”
Vaiolo delle scimmie, l’Oms valuta l’emergenza globale
Il vaiolo delle scimmie torna a preoccupare: l’Africa, infatti, ha dichiarato l’mpox un’emergenza sanitaria pubblica per la sicurezza continentale, mentre l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi si riunisce per valutare se dichiarare l’emergenza sanitaria globale mettendo così in allerta le organizzazioni sanitarie di tutto il mondo.
Quello che preoccupa è la diffusione di un nuovo ceppo, più pericoloso di quello circolato tra il 2022 e il 2023. Il virus, che causa lesioni in tutto il corpo, dall’inizio dell’anno ha fatto registrare nella sola Repubblica Democratica del Congo oltre 14mila casi e 511 decessi. Numerosi casi sono stati registrati in altri Paesi africani, tra cui Burundi, Repubblica Centrafricana, Kenya e Ruanda.
Interpellato dall’Adnkronos, Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, spiega: “Questo è un vaiolo diverso rispetto a quello delle scimmie che aveva riguardato nel 2022 per la maggior parte uomini che fanno sesso con altri uomini, quindi una malattia trasmissibile non solo con i rapporti sessuali – che si era contenuta con lo sforzo delle vaccinazioni e con comportamenti corretti in quella fascia – oggi in Africa sta colpendo i bambini e le donne in gravidanza”.
“Rischi per l’Italia? Potrebbero esserci per i casi d’importazione legati ai viaggi, nel 2024 questa è una malattia che travalica le categorie a rischio e diventa più difficile per la sanità pubblica il suo contenimento”.
L’infettivologo aggiunge: “In Italia abbiamo una parte della popolazione vaccinata contro il vaiolo e una parte che non è immunizzata. Io credo che oggi l’Oms farebbe bene a rimettere nell’agenda futura – anche per quanto riguarda i bambini e l’Africa – le vaccinazioni contro il Mpox”.