Vaiolo delle scimmie, l’Oms dichiara l’emergenza internazionale e lancia l’allarme: “Presto altri casi in Europa”
Vaiolo delle scimmie, l’Oms dichiara l’emergenza internazionale
Dopo il primo caso di vaiolo delle scimmie registrato in Svezia e la decisione dell’Oms di dichiarare l’emergenza sanitaria globale, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ora lancia l’allarme su altri possibili casi che possono verificarsi in Europa.
“La conferma dell’mpox Clade 1 in Svezia è un chiaro riflesso dell’interconnessione del nostro mondo… è probabile che nei prossimi giorni e settimane si verifichino altri casi importati di Clade 1 nella regione europea” ha dichiarato l’ufficio regionale europeo dell’OMS in un comunicato.
Anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ritiene molto probabile che si verifichino altri casi di importazione in Europa.
“Si prevede che la gravità della malattia sia bassa – precisa l’Ecdc -. Nel complesso, il rischio per queste popolazioni è rispettivamente moderato e basso”.
Secondo l’l’Ecdc “il rischio complessivo per la popolazione generale” è “attualmente valutato come basso, sulla base di una probabilità molto bassa e di un impatto basso. La probabilità di infezione con il clade I di Mpox per i contatti stretti di casi importati possibili o confermati è elevata, ma si prevede che la gravità della malattia sia bassa. Tuttavia, in questo stesso gruppo, la gravità della malattia è considerata moderata tra coloro con condizioni di base, in particolare gli individui immunocompromessi. Nel complesso, il rischio per queste popolazioni è rispettivamente moderato e alto”.
“La probabilità di infezione per le persone con più partner sessuali che non sono state precedentemente infettate dal clade IIb di Mpxv o non sono state vaccinate durante l’epidemia del 2022 è considerata moderata – aggiunge anche il Centro europeo – Questa valutazione si basa sulla difficoltà di controllare la diffusione dell’infezione durante l’epidemia del clade II nel 2022/23 in questo gruppo di rischio. Sebbene la gravità della malattia nella maggior parte dei casi sarebbe bassa, le persone immunodepresse e quelle con un’infezione da Hiv non trattata potrebbero sperimentare una gravità clinica moderata. Nel complesso, il rischio per queste popolazioni è moderato”.
A preoccupare gli esperti è la diffusione di un nuovo ceppo del virus, ben più pericoloso di quello circolato anche in Europa tra il 2022 e il 2023.