Vaiolo delle scimmie, registrato il primo caso in Europa
La malattia è simile a quella del vaiolo e si manifesta con debolezza, dolori muscolari, febbre, spossatezza e bolle su tutto il corpo
È stato registrato in Regno Unito il primo caso di vaiolo delle scimmie, un variante del vaiolo umano: si tratta del primo caso in Europa, secondo quanto riportato dai media britannici.
Il paziente è un ufficiale della Marina della Nigeria di stanza nella base navale della Cornovaglia. L’uomo è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’Ospedale Royal Free di Londra.
Le autorità britanniche si sono messe in contatto con i passeggeri che erano nello stesso volo dell’ufficiale diretto verso il Regno Unito dal paese africano per sottoporli a controlli medici.
Il vaiolo delle scimmie
Il vaiolo delle scimmie è una malattia infettiva che viene trasmessa dagli animali. Il virus è stato individuato per la prima volta in alcuni esemplari di macaco cinomolgo da laboratorio nel 1958.
Il vaiolo delle scimmie appartiene al genere Orthopoxvirus ed è simile a quello del vaiolo. In genere è diffuso dai roditori africani, come per esempio ratti, scoiattoli del genere Heliosciurus e Funisciurus e ghiri.
A diffondere il vaiolo delle scimmie possono essere anche i cani della prateria, che nel 2003 causarono l’infezione di 71 persone negli Stati Uniti.
Il primo caso di contagio umano si è registrato nella Repubblica Democratica del Congo nel 1970: la malattia si è poi diffusa nel continente africano attraverso scimmie e roditori.
Il vaiolo può essere contratto venendo a contatto animali infetti o con la loro carne, con oggetti contaminati o con una persona infetta: in questo caso però il rischio di contagio è molto più limitato.
I sintomi e la cura
Il vaiolo delle scimmie è di difficile trasmissione e in generale è possibile guarire dalla malattia nel corso di due settimane.
L’incubazione del virus dura circa dieci giorni e i sintomi si manifestano per due-cinque settimane.
I sintomi, simili a quelli del vaiolo, comprendono dolori muscolari, crisi di vomito, febbre, brividi, sudorazione e ingrossamento dei linfonodi, a cui fanno seguito eruzioni cutanee su tronco e volto. In alcuni casi le bolle possono diffondersi anche sul resto del corpo.
Non esiste ancora un vaccino specifico per questa malattia.