Una ragazza ha spiegato perché le donne sono obbligate a essere scontrose con gli uomini per strada
In questi anni i social network sono sempre più utilizzati per denunciare pubblicamente molestie o violenze sessuali, ma anche per ispirare e incitare tutte le ragazze e le donne a non restare in silenzio di fronte alla prepotenza
Il grande dibattito degli ultimi tempi è tutto incentrato sulla condizione delle donne, sul relazionarsi tra generi, su cosa può essere considerato una molestia e cosa invece soltanto un “corteggiamento”.
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Lily Evans è una giovane ragazza che il 5 gennaio 2018 ha pubblicato una serie di tweet che in pochissimo tempo sono diventati virali, ricevendo migliaia e migliaia di commenti.
La ragazza ha aperto la questione con una semplice frase esplicativa: “Perché alcune donne sono ‘scontrose’, ‘frigide’ o ‘scostanti’ con gli uomini in pubblico”.
E subito dopo ha cominciato a postare la descrizione delle dinamiche di ciò che le era successo quel pomeriggio.
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Ecco il suo racconto personale:
“È iniziata abbastanza innocentemente. Ha chiesto il nome del mio cane, e poi il mio. Io ho chiesto il suo e ci siamo stretti la mano. Odio fare chiacchiere di circostanza ma, beh, era stato molto gentile da offrire uno spuntino al mio cane, quindi ho menzionato il bel tempo. Mi ha chiesto se vivessi nella zona”.
“Ora, come donna, non mi piace questa domanda. Prima di tutto, sto portando a spasso il mio cane, quindi è già abbastanza chiaro che io probabilmente viva in zona. Ma ho risposto di sì, mi sono inventata una scusa su Echo che doveva prendere delle medicine e l’ho trascinata via. Dopotutto, non è stata la peggiore interazione della mia vita”.
“Quasi 200 metri dopo, mi sono fermata per lasciare che Echo annusasse qualcosa e per scrivere a un amico. ‘Ehy, non stavi andando a casa?'”
“Mi ha seguita. Io ho sorriso e ho detto che stavo solo rispondendo a un amico, ma che stavo tornando verso casa, che era vero, ma pur sempre una spiegazione di troppo da dare a un estraneo”.
“Mi ha chiesto dove vivessi. Questo mi ha fatto sentire a disagio, quindi ho mentito”.
“Mi ha detto che mi aveva visto spesso da quelle parti, il che mi ha fatto sentire a disagio perché io non l’avevo mai visto prima, ma credo che mi stesse osservando”.
“Mi ha chiesto se la mia famiglia viveva vicino a me. Ho detto di no. Quindi mi ha chiesto se vivo da sola. Quindi, ora, un uomo strano, alto più di un metro e 80, che pesa probabilmente circa 100 chili, mi ha osservata, mi ha seguita e ha una vaga idea di dove vivo”.
“E ora sa che non ho la mia famiglia in zona che mi controlli. E ora vuole sapere se vivo da sola. La campanelle d’allarme hanno cominciato a suonare nella mia testa e fortunatamente questa volta ho potuto dire la verità: non vivo da sola, il mio coinquilino è un ex militare. Ma io ho ancora paura”.
“Io ho cominciato a tirare il guinzaglio per attraversare la strada, e lui mi ha chiesto un abbraccio. Prima che potessi dire di no mi ha circondato con le sue braccia e ha cominciato a stringermi forte e non si è staccato per dei buoni 10-15 secondi. Avevo il terrore che mi stringesse più forte perché sapevo che avrebbe potuto farmi male se avesse voluto”.
“Quando finalmente mi ha lasciata andare mi sono precipitata dall’altra parte della strada con il mio cane”.
“Tutto quello che volevo era di tornare a casa il prima possibile. Ma non potevo. Cosa sarebbe successo se mi avesse seguita di nuovo? Cosa sarebbe successo se avesse visto dove vivevo?”.
“Mi è successo molte, molte, molte volte, e ancora provo a dare alla gente il beneficio del dubbio perché non voglio essere chiamata s*****a”.
“Io non devo nulla nessuno. Nessun sorriso, nessun saluto, nessun abbraccio”.
“Quest’uomo non sembrava spaventoso, o perverso, o strano. La nostra interazione è iniziata in modo perfettamente piacevole. Quindi la prossima volta che una donna per la strada viene definita “scontrosa”, ricorda che non abbiamo nessuna idea di quale uomo ci seguirà a casa, o ci toccherà senza il nostro consenso, o peggio”.
La storia personale di Evans è stata subito d’ispirazione per le altre ragazze vittime di molestie o, in casi peggiori, di aggressioni e violenze.
Non solo ragazze, anche molti ragazzi hanno commentato l’episodio dicendo che erano dispiaciuti, ma ricordandole che gli uomini non sono tutti così.