Perché gli smartphone fanno venire le “corna” (soprattutto ai giovani)
Smartphone corna posizione scorretta
Che gli smartphone influiscano sulla vita relazionale delle persone è fuor di dubbio. Quanti tradimenti si sono perpetrati per colpa di chat e social? Ecco, le “corna”, però, potrebbero non essere solo quelle metaforiche.
Uno studio apparso sulla rivista Scientific Reports rivela come il nostro cranio stia subendo delle modifiche proprio per colpa degli smartphone. Le “corna”, appunto, sarebbero dei piccoli corni ossei nella parte posteriore del cranio registrati dagli studiosi nella parte posteriore del cranio.
Queste “corna” nascono a causa della posizione assunta quando si ha in mano uno smartphone e si osserva lo schermo. La testa inclinata in avanti farebbe sì che il peso della colonna vertebrale sia caricato tutto nella parte posteriore della testa. Da qui la crescita ossea nella parte posteriore del cranio.
Smartphone corna posizione scorretta | Lo studio
A studiare il fenomeno è l’Università australiana della Sunshine Coast, secondo cui questi picchi a forma di cono si presenterebbero maggiormente nei giovani, a causa dell’uso sconsiderato degli smartphone.
Per gli studiosi si tratterebbe di uno spostamento di peso simile a quello che causa i calli: in quel caso è la pressione o l’abrasione a provocarli, nel caso delle “corna” si parla della pressione provocata dallo spostamento del peso della colonna vertebrale.
218 i soggetti coinvolti nello studio, tutti tra i 18 e i 30 anni. Secondo l’analisi condotta dagli studiosi, il 41 per cento ha sviluppato le “corna” di una lunghezza tra i dieci e i 30 millimetri.
Smartphone corna posizione scorretta | I dubbi
Non tutti sposano la tesi dell’Università australiana. Come si legge su Ansa, Walter Santilli, docente di Medicina fisica e riabilitativa alla Sapienza di Roma e fisiatra al Policlinico Umberto I, solleva qualche perplessità: “Sono un po’ perplesso sul fatto che questo osteofita, che accentua la parte posteriore del cranio, cioè l’osso occipite, si formi in una percentuale importante di persone per l’uso del cellulare. Mi sembra una forzatura questo legame, rispetto alle due o tre ore al giorno che i ragazzi vivono a capo chino per studiare o a tutti gli impiegati che lavorano per anni alla scrivania”.
E conclude il professor Santilli: “Senza voler criticare i colleghi, quotidianamente vedo radiografie per dolori alla colonna: spesso ci sono osteofiti, seppur non in quel punto dell’occipite, che sono legati al lavoro e alla sedentarietà”.