Mille origami giapponesi per guarire dalla leucemia
Sadako aveva 12 anni quando si ammalò di leucemia, in seguito all'esplosione della bomba atomica su Hiroshima. Per guarire costruì quasi mille origami a forma di gru
Sadako Sasaki aveva solo due anni il 6 agosto del 1945, quando dall’aereo americano B-29 Enola Gay fu sganciata la bomba atomica Little Boy, sulla città giapponese di Hiroshima. hiroshima Sadako Sasaki
Sadako riuscì a salvarsi, ma fu esposta alle radiazioni della bomba e ciò compromise inesorabilmente la sua salute. Durante i dieci anni successivi allo scoppio dell’atomica, Sadako crebbe forte e sana, fino a quando improvvisamente si ammalò di leucemia provocata dai raggi gamma sprigionati con l’esplosione.
Anche se non aveva alcuna speranza di guarire, Sadako combatté fino all’ultimo contro la sua malattia. Era venuta a sapere che, secondo un’antica tradizione giapponese, se fosse riuscita a costruire mille gru di carta, gli dei la avrebbero aiutata a guarire.
Così, durante la degenza in ospedale, con le poche forze che le erano rimaste, la bambina si mise a costruire origami a forma di gru, uccello che in Giappone è considerato simbolo di longevità.
Il suo desiderio di guarire però non fu esaudito. Sadako morì il 25 ottobre del 1955, all’età di 12 anni.
Ci sono varie versioni riguardo la sua morte. Secondo la scrittrice Eleanor Coerr, autrice del libro Sadako and the Thousand Paper Cranes – Sadako e le mille gru di carta –, la bambina morì dopo aver costruito 644 origami.
Secondo Karl Bruckner, autore del libro Il gran sole di Hiroshima, Sadako si spense mentre stava componendo la sua 989esima gru. Una terza versione invece vuole che Sadako riuscì a realizzare più di mille gru prima di morire.
Nel 1958 presso l’Hiroshima Memorial Park in Giappone fu eretta una statua in suo onore. Ancora oggi migliaia di gru di carta provenienti da tutto il Giappone e da qualsiasi parte del mondo adornano il monumento.