Come cambiano le regole del pronto soccorso: tutte le importanti novità in vista
Come cambiano le regole del pronto soccorso, importanti novità in vista
Cambiano le regole del Pronto soccorso. Sono cinque i codici numerici dell’emergenza, a cui è associato un codice colore: Rosso per un’emergenza che necessita di un accesso immediato, arancione per urgenze che vanno gestite entro brevissimo tempo, azzurro per interventi che vanno gestiti entro un’ora, verde per urgenze minori da gestire entro due ore, bianco per interventi non urgenti da gestire entro quattro ore.
A stabilirlo sono le Linee di indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero, che hanno ottenuto il via libera della conferenza Stato-Regioni. Per tutti, l’attesa massima prevista diventa di 8 ore.
Gli obiettivi del nuovo sistema sono principalmente garantire tempi certi a chi ha bisogno di cure, evitare i ricoveri non necessari, tagliare le attese.
La ministra della salute Giulia Grillo si è detta soddisfatta delle novità, che dovrebbe entrare in vigore entro i prossimi 18 mesi. “Oggi sono molto contenta perché abbiamo portato a casa una serie di provvedimenti importantissimi. Dalle classificazioni d’urgenza nei pronto soccorso a tutta una serie di elementi per ridurre il sovraffollamento, come tempi certi di visita. Abbiamo portato a casa anche la ripartizione del fondo dei 400 milioni di euro per la riduzione dei tempi delle lista d’attesa e la digitalizzazione delle prenotazioni”, ha commentato la ministra della Salute, Giulia Grillo.
Oltre ai codici di priorità, le nuove linee prevedono una area un’area cosiddetta “see and treat”, dove infermieri in possesso di una “formazione specifica” applicheranno protocolli standard per curare le urgenze minori, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente il sovraffollamento nei Pronto soccorso.
Viene inoltre introdotta una “area di osservazione”, dove poter essere sottoposti a terapie a breve termine e approfondimenti diagnostici.
Le novità che verranno introdotte nei prossimi mesi hanno inoltre lo scopo di allineare l’Italia agli standard della maggior parte degli altri Paesi.
Perplessità arrivano però da Francesco Rocco Pugliese, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza: “Non credo che ci sarà una riduzione dei tempi di attesa, perché il vero problema è che nei Pronto soccorso italiani mancano all’appello 2.000 medici ed è il medico che deve visitare i pazienti. Con un numero così esiguo di medici è impossibile rispettare i tempi massimi di attesa previsti per l’accesso ai Pronto soccorso”, spiega. E oltre ai medici, mancano inoltre anche i posti letto nei reparti ospedalieri, a causa dei tagli degli ultimi anni.
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