Nonna transgender riesce ad allattare il nipote con l’aiuto di una terapia ormonale sperimentale
Una donna transgender di 50 anni è riuscita ad allattare il nipote con l’aiuto di una terapia ormonale farmacologica sperimentale sviluppata dai ricercatori della Duke University di Durham, in Carolina del Nord, negli Stati Uniti. La scoperta, un caso unico al mondo, è stata pubblicata il 27 marzo sulla rivista scientifica Breastfeeding Medicine.
Dopo un ciclo di trattamenti ormonali di quattro settimane, hanno spiegato gli scienziati, la 50enne (la cui identità non è stata resa pubblica) è riuscita a produrre fino a 30 millilitri di latte materno alla volta. In seguito, come si legge nell’articolo scientifico, la donna “ha allattato spontaneamente” il nipote di quattro mesi “per un totale di due settimane”, “senza alcun effetto collaterale”.
Un caso unico
Successivamente, la paziente (nata biologicamente maschio) ha interrotto il trattamento “a causa di una serie di ostacoli logistici”. Cinque settimane dopo aver iniziato il trattamento per l’induzione all’allattamento, la donna – già madre di cinque figli – è tornata al suo precedente regime terapeutico.
“La paziente non ha riscontrato alcun effetto collaterale derivante dal suo regime di trattamento”, hanno precisato i ricercatori. Anzi. “Ha riferito di benefici imprevisti, tra cui l’affermazione del genere femminile e la piena maturazione del seno”.
Il motivo per cui ha smesso di allattare il nipote è infatti un altro. “Afferma di aver smesso di perseguire il suo obiettivo personale di allattare al seno a causa di una serie di ostacoli logistici, come la necessità di prendersi cura di suo nipote mentre sua figlia era impegnata con il tiralatte”, si legge nello studio. “La sua motivazione principale per sottoporsi all’induzione all’allattamento era sperimentare il legame derivante dall’allattamento al seno, che non era stata in grado di sperimentare con i suoi cinque figli”.
Tutto era nato proprio da questo desiderio. Secondo gli autori dello studio, la donna aveva affermato di aver maturato quest’idea “all’ultimo minuto”. “La paziente ha espresso per la prima volta il desiderio unico di allattare il suo futuro nipote durante un appuntamento con il suo endocrinologo nella primavera del 2022”, hanno scritto i ricercatori. “Ha rivelato che si trattava di un’idea dell’ultimo minuto”.
Così ha deciso di contattare la Duke University e i loro scienziati l’hanno aiutata a realizzare il suo sogno. “La paziente ha riferito in lacrime che questa è stata per lei un’esperienza molto significativa e dal forte impatto emotivo, molto diversa dall’alimentazione con latte artificiale degli altri suoi bambini. “Afferma di aver sviluppato un legame speciale con questo bambino, un rapporto per cui è grata, e si rammarica di non aver saputo prima di questa possibilità: desidera infatti che altre donne transgender sappiano che l’allattamento può essere una realtà”.
Non è la prima volta che una donna transgender riesce ad allattare un bambino. Ma ciò che rende unico il caso descritto è il fatto che i ricercatori della Duke University abbiano usato una terapia ormonale mai sviluppata prima, visto che le pazienti precedenti si erano avvalse di farmaci non ancora approvati negli Stati Uniti.
Gli altri casi e le critiche
Grazie a diversi protocolli farmacologici, alcuni scienziati in diversi Paesi erano riusciti a indurre la lattazione in altre quattro donne transgender, che sono poi riuscite ad allattare il seno dei bambini. L’anno scorso, Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti avevano anche pubblicato dei consigli rivolti alle donne transgender su come allattare i propri figli.
Allora ne erano nate diverse polemiche, soprattutto da parte degli ambienti più conservatori degli Usa e tra chi ha un problema con la comunità Lgbtqi+. E il caso descritto non fa eccezione.
L’associazione With Women, un gruppo di ostetriche ed esperte di allattamento al seno, ha definito “inquietante” il nuovo studio al britannico Daily Mail. “La maggior parte delle persone troverebbe l’idea assolutamente scioccante”, ha detto l’esponente dell’organizzazione, Heather Welford. “I bambini vengono al mondo pronti a continuare il loro rapporto con la madre e l’allattamento al seno aiuta: interrompere tutto questo con tentativi di allattamento al seno da parte di qualcun altro è francamente inquietante”.
Anche Maya Forstater, direttrice esecutiva dell’associazione per la sensibilizzazione in materia sessuale Sex Matters, ha osservato che “i bambini non possono acconsentire a figurare tra i pazienti di uno studio che mette da parte la realtà biologica per definire protocolli di trattamento relativi alla cosiddetta ‘medicina di genere'”. “Agli uomini non dovrebbe essere permesso, e ancor meno bisognerebbe aiutarli, di frapporsi tra i bambini e le loro madri o di usare i bambini come oggetti di scena per convalidare la loro convinzione di essere donne”.