Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Salute

Ogni 5 secondi muore un bambino sotto i 15 anni: il rapporto Unicef sulla mortalità infantile

Immagine di copertina

Nel 2017 circa 6,3 milioni di bambini hanno perso la vita, la maggior parte dei quali avevano meno di 5 anni e la metà di loro risiedeva nell'Africa subsahariana

Ogni 5 secondi un bambino sotto i 15 anni muore: è quanto emerge dai nuovi dati diffusi dall’Unicef, dall’Organizzazione mondiale della sanità, dalla Divisione delle Nazioni Unite per la popolazione e dal Gruppo della Banca mondiale.

Il report sulla mortalità infantile dimostra che nel 2017 circa 6,3 milioni di bambini hanno perso la vita, la maggior parte dei quali avevano meno di 5 anni e la metà di loro risiedeva nell’Africa subsahariana.

Le morti sono legate nella maggior parte dei casi a cause prevenibili o curabili come complicazioni durante la nascita, polmonite, diarrea, sepsi neonatale e malaria.

Tuttavia, il numero dei bambini morti prima di compiere i 5 anni è passato dai 12,6 milioni del 1990 ai 5,4 milioni del 2017 e anche i morti fra i bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni sono diminuiti: da 1,7 milioni si è arrivati a meno di un milione.

Mortalità più alta nell’Africa subsahariana

Dalle stime appena diffuse emerge che i paesi in cui si è registrato un tasso maggiore di mortalità per i bambini sotto i 5 anni sono Somalia, Ciad, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone e Mali.

La metà dei bambini sotto i 5 anni che hanno perso la vita nel 2017 vivevano infatti nell’Africa subsahariana, mentre un altro 30 per cento nei paesi dell’Asia meridionale.

Nello specifico, 1 bambino su 13 in Africa subsahariana è morto prima di compiere 5 anni, mentre nei paesi ad alto reddito la stima è di 1 su 185.

“Senza un’azione immediata, entro il 2030 moriranno 56 milioni di bambini sotto i 5 anni, la metà dei quali neonati”, ha dichiarato Laurence Chandy, direttore dei Dati, ricerca e politiche dell’Unicef.

I tassi di mortalità tra i neonati

Come dimostrano i dati sulla mortalità, il periodo più rischioso per la vita dei bambini nel mondo è il primo mese di vita: nel 2017, 2,5 milioni di neonati non hanno infatti superato i primi 30 giorni.

Le probabilità di non raggiungere il secondo mese di vita per un bambino nato in Africa subsahariana o in Asia Meridionale è nove volte maggiore rispetto a un bambino nato in un paese ad alto reddito.

Il dato dimostra che tra i paesi del mondo persistono delle forti disparità e che i tassi di mortalità sotto i 5 anni fra i chi vive nelle aree rurali sono del 50 per cento più alti rispetto a chi risiede in aree urbane.

A ciò va aggiunto che i bambini nati da madri che non hanno avuto accesso all’istruzione hanno una probabilità oltre 2 volte maggiore di morire prima dei cinque anni rispetto a quelli nati da madri con un’istruzione di livello secondario o superiore.

Le cause di morte

“Dal 1990 abbiamo compiuto notevoli progressi per salvare i bambini, ma in milioni stanno ancora morendo a causa delle circostanze e del luogo in cui nascono. Con soluzioni semplici come medicine, acqua pulita, energia elettrica e vaccini, possiamo cambiare questa realtà per ogni bambino”, ha concluso il direttore.

La maggior parte dei bambini sotto i 5 anni muore per cause prevenibili o curabili come complicazioni durante la nascita, polmonite, diarrea, sepsi neonatale e malaria.

I bambini fra i 5 e i 14 anni muoiono principalmente per annegamento e incidenti stradali.  Nell’Africa subsahariana il rischio mortalità è 15 volte maggiore rispetto all’Europa.

“Milioni di neonati e bambini non dovrebbero morire ancora ogni anno per mancanza di accesso ad acqua, servizi igienico-sanitari, nutrizione adeguata o servizi sanitari di base”, ha commentato la dottoressa Princess Nono Simelela, assistente del direttore generale per la Salute della famiglia, delle donne e dei bambini dell’OMS.

“Dobbiamo rendere la fornitura dell’accesso universale a servizi sanitari di qualità prioritaria per ogni bambino, in particolare nel periodo vicino alla nascita e nei primi anni di vita, per dare loro le condizioni migliori per sopravvivere e crescere”.

“Più di sei milioni di bambini che muoiono prima del loro quindicesimo compleanno sono un costo che non possiamo permetterci”, ha ribadito il Direttore senior e capo del gruppo della Banca Mondiale per salute, alimentazione e popolazione, Timothy Evans.

Ti potrebbe interessare
Salute / Oms: “Il Covid uccide ancora 1.700 persone a settimana. Continuate a vaccinarvi”
Salute / Ema approva i primi vaccini contro la Chikungunya e il virus respiratorio sinciziale
Salute / Oms: un terzo degli adulti nel mondo non svolge abbastanza attività fisica
Ti potrebbe interessare
Salute / Oms: “Il Covid uccide ancora 1.700 persone a settimana. Continuate a vaccinarvi”
Salute / Ema approva i primi vaccini contro la Chikungunya e il virus respiratorio sinciziale
Salute / Oms: un terzo degli adulti nel mondo non svolge abbastanza attività fisica
Salute / Oms: l’alcol uccide almeno 2,6 milioni di persone ogni anno
Salute / Antibiotici: la scoperta che ha cambiato il corso della medicina
Salute / Istituto Superiore di Sanità (Iss), 259 casi di febbre dengue in Italia nel 2024: “Tutti arrivati dall’estero”
Salute / L’allarme dell’Ecdc: aumentano i casi di febbre dengue e malattie legate alle zanzare in Europa
Salute / Diagnosi della dermatite atopica: cosa c’è da sapere
Salute / Farmacie online: gli italiani scelgono sempre più di acquistare i prodotti farmaceutici negli e-commerce
Salute / Mater Olbia Hospital, Paolo Anibaldi è il nuovo Direttore sanitario