Nel 1990 si faceva l’amore cinque volte al mese, oggi tre: ecco perché
Uno studio dell'Università del Delaware rivela che la tecnologia sta uccidendo l'intimità
Secondo una ricerca dell’Università del Delaware, chi possiede una televisione ha il 6 per cento di probabilità in meno di fare sesso. E lo studio dei ricercatori statunitensi, pubblicato sul National Bureau of Economic Research, si basa su un ampio campione di soggetti: quasi quattro milioni i partecipanti alla ricerca, in 80 paesi diversi.
Quello che lo studio ha rivelato è che nel 2010 una persona in media ha avuto rapporti sessuali circa tre volte al mese, rispetto alle cinque volte calcolate nel 1990. Secondo i ricercatori, il tempo che spendiamo a guardare o recuperare i nostri programmi preferiti toglie (tanto) spazio all’intimità.
Alla base dei dati, dunque, come spiegano i ricercatori, c’è la tecnologia. E oggi alla televisione si aggiunge lo smartphone, considerato il vero “killer della salute sessuale”. Si tratta comunque di una “stima prudente”, sottolinea la ricerca.
Tra il televisore, lo streaming e lo smartphone, le coppie hanno più distrazioni che mai. Gli adulti americani trascorrono più di 11 ore al giorno a guardare, leggere, ascoltare o semplicemente interagire con i media, secondo uno studio pubblicato dal gruppo di ricerche di mercato Nielsen.
Il dato effettivo oggi è che mentre aumenta il numero di dispositivi elettronici nelle nostre case, diminuisce quello dei rapporti sessuali.
Secondo gli esperti, sarebbero diversi i fattori che possono portare a una dipendenza da smartphone anche a letto. Il calo del desiderio è uno di questi. Se mancano stimoli nella coppia, la sessualità può venire appagata da altro: si può di soddisfare il minimo indispensabile dell’impulso e poi fare altro (guardare la tv, appunto). Ma il sesso è molto di più di una semplice “esigenza”. Infatti fare sesso fa bene al corpo e alla mente, ma soprattutto contribuisce in modo determinante a creare intimità, vicinanza e complicità nella coppia.
Da non sottovalutare poi la fruizione non proprio sana della pornografia. Il web ha fatto sì che i porno siano sempre più disponibili e accessibili. Fare ricorso troppo frequentemente a questa “soluzione” potrebbe ammazzare l’immaginazione e anzi creare aspettative troppo alte, che potrebbero deludere.