La differenza tra dispepsia funzionale e organica: guida completa
La dispepsia è un termine generico che descrive una serie di sintomi digestivi comuni, come dolore o fastidio nell’addome superiore, sensazione di pienezza, bruciore di stomaco, eruttazione e nausea. La dispepsia può essere classificata in due categorie principali: dispepsia funzionale e dispepsia organica. Queste due condizioni differiscono sia nella loro eziologia che nella presentazione clinica.
La dispepsia è un termine generico che descrive una serie di sintomi digestivi comuni, come dolore o fastidio nell’addome superiore, sensazione di pienezza, bruciore di stomaco, eruttazione e nausea. La dispepsia può essere classificata in due categorie principali: dispepsia funzionale e dispepsia organica. Queste due condizioni differiscono sia nella loro eziologia che nella presentazione clinica.
La dispepsia (comunemente detta “cattiva digestione”) funzionale è una condizione comune che si stima colpisca fino al 29% della popolazione, con una percentuale stimata di casi non diagnosticati pari al 45% [Fonte: World Journal of Gastroenterology, 2006]. Nonostante la mancanza di anomalie strutturali evidenti, la dispepsia funzionale può essere causata da alterazioni funzionali nel processo di digestione e nell’interazione tra il tratto gastrointestinale e il sistema nervoso. Ciò può includere ipersensibilità viscerale, ovvero una percezione amplificata di dolore o disagio rispetto alle normali stimolazioni gastrointestinali.
I meccanismi specifici alla base della dispepsia funzionale non sono ancora del tutto compresi e sono oggetto di ricerca in corso [fonte: “FunctionalDyspepsia Today”, pubblicato su Maedica, Journal of clinical medicine nel 2013]. Alcuni studi suggeriscono che le alterazioni nella motilità gastrointestinale, ovvero una ridotta coordinazione dei movimenti muscolari, possono contribuire ai sintomi. Altri fattori che possono influenzare la dispepsia funzionale includono l’infiammazione a basso grado, le alterazioni della flora batterica intestinale e i fattori psicologici come lo stress e l’ansia.
Per diagnosticare la dispepsia funzionale si effettua la cosiddetta diagnosi “differenziale”, il che significa che viene effettuata solo dopo aver escluso altre condizioni mediche che potrebbero essere responsabili dei sintomi del paziente. Ciò richiede una valutazione medica completa, che può includere esami di laboratorio, esami diagnostici come la gastroscopia, e una valutazione dettagliata dei sintomi e della storia clinica del paziente (anamnesi).
Ottenuta la diagnosi di dispepsia funzionale – escluse, quindi cause organiche o lesioni dell’apparato digerente – il trattamento dei disagi causati dalla condizione sono di tipo “sintomatico”.
Cattiva digestione, bruciori di stomaco, nausea, gonfiore e dolore addominale possono essere affrontati con farmaci da banco (in libera vendita, senza ricetta) che contengono principi attivi antiemetici, rilassanti della parete addominale e procinetici – questi ultimi agiscono sul sistema nervoso enterico [Fonte: Geffer].
Inoltre, ma solo stretto controllo medico, dosi minime di farmaci antidepressivi triciclici possono essere di sollievo.
Se la dispepsia funzionale è causata da stress, come nella maggior parte dei casi, possono essere di supporto la terapia cognitivo-comportamentale e tecniche di stress management.
Per quanto riguarda l’alimentazione che il paziente dovrebbe osservare in caso di disturbi funzionali della digestione, questa prevede l’adozione di alcuni accorgimenti comportamentali quali, ad esempio:
- Suddividere i pasti, optando per pasti di minore entità e consumati più frequentemente: questo può ridurre lo stress sul sistema digestivo e facilitare la digestione.
- Evitare pasti abbondanti prima di coricarsi, consumando l’ultimo pasto almeno 2-3 ore prima di andare a dormire. Ciò può aiutare a prevenire il reflusso gastroesofageo e migliorare il sonno.
- Migliorare la masticazione (che è di fatto il primo processo della digestione), assicurandosi di masticare accuratamente il cibo per favorire una migliore digestione e ridurre il rischio di ingestione di aria, che può causare gonfiore.
- Evitare fritti e cibi grassi, i quali richiedono più tempo per essere digeriti e possono causare sensazione di pesantezza e disagio.
- Limitare l’assunzione di caffè e bevande gassate: il caffè e le bevande gassate possono irritare la mucosa gastrica e aumentare i sintomi della dispepsia.
- Evitare cibi piccanti e condimenti irritanti: alcune spezie, come il peperoncino, possono causare bruciore di stomaco e peggiorare i sintomi associati alla dispepsia.
- Limitare l’assunzione di alcol, che può irritare la mucosa gastrica e aumentare la produzione di acido.
- Identificare (ed evitare) i trigger individuali: aiutandosi tenendo un “diario alimentare”, identificare i cibi che – a livello individuale – causano cattiva digestione.
I consigli sopra indicati hanno valore generico e non devono essere intesi come un protocollo terapeutico alimentare volto al controllo dei sintomi della dispepsia funzionale. Si raccomanda, in caso si desideri cambiare abitudini alimentari – in particolar modo se prevedono la totale esclusione di uno o più cibi – di consultare il medico curante o un nutrizionista.
La dispepsia organica è una condizione in cui i sintomi sono causati da anomalie strutturali o patologiche nell’apparato digerente.
Queste condizioni possono includere (lista non esaustiva) [Fonte: Journal of clinical gastroenterology]:
- ulcere peptiche (lesioni aperte nella mucosa dello stomaco o dell’intestino tenue e possono essere causate da diversi fattori, tra cui l’uso eccessivo di farmaci antinfiammatori non steroidei);
- gastrite (stato infiammatorio dello stomaco);
- infezione da Helicobacter pylori;
- tumori gastrointestinali;
- ostruzione delle vie biliari;
- calcoli biliari;
- intolleranze alimentari.
La dispepsia organica può essere diagnosticata attraverso esami diagnostici che evidenzino le anomalie strutturali o patologiche, ovvero esami di imaging come la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM) o l’ecografia, oltre alla gastroscopia e a test specifici come la biopsia, l’esame del sangue per la celiachia o i test respiratori per l’infezione da Helicobacter pylori.
Il trattamento della dispepsia organica dipende dalla causa sottostante. Ad esempio, l’infezione da Helicobacter pylori può richiedere una terapia antibiotica combinata con farmaci per ridurre l’acidità dello stomaco, mentre l’ulcera peptica può essere trattata con farmaci che bloccano la produzione di acido gastrico. Nel caso di calcoli biliari o ostruzioni delle vie biliari, può essere necessario un intervento chirurgico.
In sintesi: la differenza tra dispepsia (cattiva digestione) funzionale e organica
Le dispepsie funzionali e organiche differiscono nella causa dei sintomi e quadro clinico del paziente.
La dispepsia funzionale si verifica in assenza di anomalie strutturali o patologiche evidenti, mentre la dispepsia organica è causata da condizioni specifiche che possono essere identificate attraverso esami diagnostici.
È fondamentale consultare un medico per una valutazione accurata al fine di escludere cause organiche dei sintomi e determinare il trattamento appropriato per il paziente.
Una volta confermata la diagnosi di dispepsia funzionale, il trattamento si concentra sulla gestione dei sintomi. Ciò può comportare modifiche dello stile di vita, come l’adozione di una dieta equilibrata e la riduzione dello stress. Il trattamento sintomatico farmacologico presenta un certo grado di efficacia, ma è sempre indicato un supporto di tipo psicologico (lo stress è tra le cause principali) e adottare uno stile di vita meno stressante, accompagnato da tecniche di stress management.