Ecco qual è la malattia che ha colpito Ezio Bosso
Ezio Bosso, la malattia di cui soffre il pianista
Il pianista Ezio Bosso dal palco del Festival del Levante di Bari ha annunciato che smetterà di suonare il pianoforte per via del dolore alle mani che la sua malattia gli causa. La notizia ha sconvolto i fan e il mondo della musica. Ma di quale disturbo soffre il musicista? Qual è la malattia che ha colpito Ezio Bosso?
“Se mi volete bene, smettetela di chiedermi di mettermi al pianoforte. Non sapete il dolore che mi provoca. Non posso dare alla musica abbastanza”, ha dichiarato domenica 15 settembre il direttore d’orchestra.
Ezio Bosso, la malattia del pianista
Ezio Bosso soffre di una malattia autoimmune che presenta gli stessi effetti della sclerosi laterale. Il musicista ha scoperto di essere affetto dalla malattia neurologica nel 2011, dopo un intervento al cervello.
L’ultimo concerto è stato un anno e mezzo fa al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Già nel 2017, però, in un’intervista rilasciata al settimanale Vanity Fair parlava della sofferenza che gli causava la musica: “Beethoven si arrabbiava tantissimo e diceva: se non usi il corpo, non puoi suonare. La musica sono le dita, il respiro, le braccia con cui avvolgi lo strumento. Se suono solo con le mani e la testa, suono male. Io sono un pianista improprio, con due dita che non funzionano, e attraverso il mio piano scopro i miei limiti: ci ascoltiamo sempre io e lui. Ascoltandolo ho capito che fare troppi concerti è diventato per me molto faticoso. E anche scrivere lo è”.
Come per la SLA anche in questo caso ad essere colpiti sono i motoneuroni, le cellule cerebrali che si occupano del controllo dei movimenti, che portano alla paralisi progressiva della muscolatura volontaria, la perdita di forza negli arti e dei muscoli adibiti a funzioni vitali come la respirazione e la deglutizione.
Non esistono cure per la malattia che afflige Ezio Bosso, il riluzolo è l’unico farmaco in circolazione. Il farmaco però perde di efficacia mano a mano che il corpo dell’afflitto si abitua alla sostanza.
Sempre nell’intervista a Vanity Fair, Ezio Bosso sulla malattia aveva dichiarato: “Un incidente, un terremoto, una storia. La mia storia. Noi siamo composti da storie, e non ci sono storie belle o brutte. Però hanno dei colori: possono essere tristi, disperate, allegre. Quello che bisogna evitare sono le storie noiose. Il mio disagio è per me occasione di non annoiarmi mai”.